Basta pomodoro cinese: Mutti propone un dazio europeo sulle importazioni per salvare la passata italiana
Da tempo in Italia la concorrenza del pomodoro cinese è al centro di un acceso dibattito, sono ormai anni che agricoltori e produttori nazionali denunciano pratiche di mercato sleali. Il tema è legato principalmente alle importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina, venduto a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quello italiano. Un problema non da...
Francesco Mutti, amministratore delegato dell’omonima azienda, chiede all’UE di imporre un dazio del 60%, o bloccare del tutto, le importazioni di concentrato di pomodoro cinese. Un modo concreto per proteggere la produzione italiana dalla concorrenza sleale
Da tempo in Italia la concorrenza del pomodoro cinese è al centro di un acceso dibattito, sono ormai anni che agricoltori e produttori nazionali denunciano pratiche di mercato sleali. Il tema è legato principalmente alle importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina, venduto a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quello italiano.
Un problema non da poco dato che, mentre i produttori italiani affrontano rigorose regolamentazioni, le importazioni cinesi godono di costi ridotti. La questione però non è solo di tipo economico, riguarda infatti anche il rispetto delle normative ambientali e sociali.
Ma come tutelare il pomodoro made in Italy? Sulla questione è intervenuto Francesco Mutti, amministratore delegato della nota azienda di conserve alimentari, contattato dal Financial Times.
Tramite il quotidiano economico-finanziario britannico, l’imprenditore ha lanciato un appello urgente a Bruxelles affinché tuteli la produzione nostrana dalla concorrenza cinese che mette
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