Bambini sfruttati per un pugno di diamanti, il lato oscuro delle miniere in Sierra Leone
In Sierra Leone sono migliaia i bambini che lavorano in condizioni disumane nelle miniere. E i frammenti di diamanti sono venduti a pochi spiccioli che servono soltanto per sopravvivere
“Se non trovo nulla non ci sarà cibo per me” e così, in Sierra Leone, le bambine e i bambini cercano di accaparrarsi la giornata cercando diamanti.
Proprio qui, a Koryardu, nella regione diamantifera alluvionale di Kono, nel marzo del 2017 fu trovato un diamante grezzo di 709 carati, il 14esimo più grande ritrovamento di tutti i tempi. Uno dei tanti da queste parti. Eppure il Sierra Leone continua a essere uno dei Paesi più poveri e vulnerabili al mondo, perché?
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Perché quei minatori guadagnano una frazione insignificante in contanti rispetto a quanto renderanno i diamanti lavorati una volta che sono alla fine della catena produttiva. Un tipo di organizzazione che va avanti da decenni, tollerata e a volte anche incoraggiata, dalle autorità regionali e nazionali.
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