
Bambini sfruttati nelle miniere di litio: quell’infanzia negata per alimentare i nostri smartphone
Tra i cespugli polverosi di Pasali, nella Nigeria centro-settentrionale, una scena straziante si svolge ogni giorno: bambini piegati sui cumuli di rocce, con le mani scorticate e strumenti rudimentali, cercano frammenti di litio – il prezioso “oro bianco” che alimenta il nostro mondo moderno. Alcuni hanno appena cinque anni. Lavorano in condizioni estreme, contribuendo a...
L’estrazione del litio, componente essenziale per le batterie dei veicoli elettrici e l’elettronica, è fondamentale per la transizione energetica globale. Tuttavia, questo processo spesso comporta gravi costi umani e ambientali, in particolare nei Paesi in via di sviluppo
Tra i cespugli polverosi di Pasali, nella Nigeria centro-settentrionale, una scena straziante si svolge ogni giorno: bambini piegati sui cumuli di rocce, con le mani scorticate e strumenti rudimentali, cercano frammenti di litio – il prezioso “oro bianco” che alimenta il nostro mondo moderno. Alcuni hanno appena cinque anni. Lavorano in condizioni estreme, contribuendo a una catena di fornitura che parte dalle zone rurali più povere e arriva alle multinazionali della tecnologia.
Questo metallo, fondamentale per le batterie agli ioni di litio che troviamo in smartphone, veicoli elettrici e computer, è il cuore pulsante della transizione ecologica globale. Ma ciò che appare come un progresso per il mondo è una spirale di sofferenza per chi vive nelle regioni minerarie della Nigeria.
Le miniere di litio in Nigeria sono spesso illegali e scarsamente regolamentate. I lavoratori – uomini, donne e
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