redazione5

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Le lune di Marte potrebbero essere frammenti di un oggetto molto più grande

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Le origini delle lune di Marte, Deimos e Phobos, restano avvolte nel mistero. Recenti simulazioni al computer suggeriscono che, invece di essere asteroidi catturati o il risultato di una collisione massiccia, queste lune potrebbero essersi formate a seguito di una quasi collisione con un grande asteroide. Questo impatto avrebbe frammentato l'asteroide, creando detriti che successivamente si sono aggregati per formare le lune. La missione Mars Moons eXploration (MMX), prevista per il 2026, potrebbe fornire prove decisive raccogliendo campioni da Phobos.

Stazione Spaziale: la navetta russa Progress attracca ma subito emana un forte odore inatteso

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Durante il weekend, gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) hanno segnalato un odore inaspettato e la comparsa di goccioline non identificate provenienti dalla navetta russa Progress, agganciata al modulo Poisk. Dopo aver isolato il modulo e attivato il sistema di filtraggio dell'aria, le analisi preliminari hanno escluso pericoli immediati per l'equipaggio. Questo incidente si aggiunge a una serie di problemi recenti con i veicoli spaziali russi, tra cui la perdita di refrigerante della Soyuz MS-22 e problemi con il cargo Progress MS-21 e il modulo Nauka.

Urano e Nettuno potrebbero nascondere vasti oceani di acqua. La scoperta.

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Un team di scienziati ha proposto una teoria secondo cui Urano e Nettuno potrebbero contenere vasti oceani d'acqua sotto le loro atmosfere ghiacciate. Utilizzando simulazioni, Burkhard Militzer dell'Università della California, Berkeley, ha suggerito che questi oceani, mescolati con idrogeno e dotati di alta conduttività, potrebbero essere responsabili dei campi magnetici disordinati osservati su entrambi i pianeti. Questi oceani interni, situati a circa 8.000 chilometri di profondità, avrebbero una pressione estremamente alta e si comporterebbero come fluidi supercritici. La scoperta differenzia ulteriormente i giganti di ghiaccio dai giganti gassosi come Giove e Saturno e potrebbe influenzare future missioni spaziali della NASA verso Urano.

Un team di esperti ha ricostruito la voce dei dinosauri. Il video

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Un team di ricercatori ha utilizzato fossili di Parasaurolophus per stimare i richiami di questi antichi dinosauri. Hongjun Li dell'Università di New York ha sviluppato il linofono, un dispositivo che riproduce l'acustica della cresta del Parasaurolophus. Gli studi hanno rivelato che questi dinosauri emettevano suoni molto bassi, confermati dalla scala 1:15 del linofono. L'ispirazione per la ricerca è venuta da Jurassic Park, dove i suoni dei dinosauri erano creati mescolando rumori di vari animali. In futuro, il linofono potrebbe essere trasformato in un plugin per artisti, permettendo un uso creativo dei suoni ricreati.

Una fonte ”vicina” sta proiettando verso la Terra potenti raggi cosmici

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Una recente ricerca condotta dall'osservatorio HESS nel deserto della Namibia ha rilevato elettroni e positroni dei raggi cosmici con energie fino a 40 teraelettronvolt, le più alte mai osservate sulla Terra. Queste particelle, conosciute come elettroni dei raggi cosmici (CRe), sono estremamente rare e la loro alta energia suggerisce che provengano da una distanza relativamente vicina, a non più di qualche migliaio di anni luce dal Sistema Solare. I CRe probabilmente originano da poche fonti specifiche, come resti di supernova, stelle Wolf-Rayet o pulsar. La radiazione Cherenkov, creata quando queste particelle colpiscono l'atmosfera terrestre, è stata utilizzata per rilevarle. Nonostante la complessità della loro identificazione, la scoperta avvicina gli scienziati a comprendere meglio l'origine e la natura dei raggi cosmici.

Nuove scoperte sfidano la relatività generale di Einstein

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Il tessuto dello spazio e del tempo non è immune agli effetti della gravità. Quando una massa viene inserita, lo spazio-tempo si curva attorno ad essa, simile a come una palla da bowling crea una fossetta su un trampolino. Questo fenomeno, noto come pozzo gravitazionale, è stato descritto per la prima volta oltre un secolo […]