Assenzio: la storia, gli usi, le leggende e i rischi di un alcolico dalle proprietà mistiche
L’Assenzio è un alcolico dalle proprietà mistiche e dall’aspetto affascinante, con una storia interessante che risale al XIX secolo. È stato un’importante bevanda nell’arte, nella letteratura e nella cultura europea, ma anche un rimedio curativo, che però ha causato problemi di salute tra i suoi consumatori.
Assenzio: la storia, gli usi, le leggende e i rischi di un alcolico dalle proprietà mistiche
L’Assenzio fu inventato nel 1792 da un medico svizzero, Pierre Ordinaire, che cercava un rimedio per l’epidemia di malaria. Il rimedio consisteva in una miscela di erbe aromatiche, tra cui l’assenzio, che era anche nota come l’assenzio maggiore, una pianta originaria della regione mediterranea. La miscela di erbe era poi distillata per ottenere un alcolico con un contenuto di alcol del 68-72%.
L’alcolico ottenuto fu chiamato “Assenzio” e fu commercializzato inizialmente come un rimedio curativo per diverse malattie, tra cui l’epilessia, la depressione e la febbre. Tuttavia, presto divenne popolare come bevanda alcolica tra gli artisti e i bohémien francesi del XIX secolo, che attribuivano all’Assenzio proprietà stimolanti e allucinogene.
Usi e ingredienti dell’Assenzio:
L’Assenzio è un alcolico a base di erbe che contiene tujone, un composto presente in molte piante, tra cui l’assenzio, il tanaceto e la salvia.
Il tujone è una sostanza psicoattiva presente nell’Assenzio, che ha un effetto stimolante sul sistema nervoso centrale. È considerata la sostanza responsabile degli effetti allucinogeni e psicotici dell’Assenzio.
Il tujone si trova principalmente nella pianta dell’Assenzio, la cui denominazione scientifica è Artemisia absinthium. Questa pianta appartiene alla famiglia delle Composite e cresce spontaneamente in Europa, Asia e America del Nord. Le foglie e le sommità fiorite dell’Artemisia absinthium vengono utilizzate per la produzione dell’Assenzio.
Il tujone si ricava principalmente durante il processo di distillazione dell’Assenzio. Durante questa fase, l’infuso di Artemisia absinthium viene distillato insieme ad altri ingredienti, come anice, finocchio e altre erbe aromatiche. Durante la distillazione, il tujone viene separato dalle altre sostanze presenti nell’infuso e concentrato nell’Assenzio.
Tuttavia, il tujone è una sostanza molto tossica se assunta in quantità eccessive, e il suo consumo può provocare seri problemi di salute, tra cui convulsioni, deliri, allucinazioni e persino la morte. Per questo motivo, la concentrazione di tujone nell’Assenzio è stata regolamentata in molti Paesi, e il suo contenuto massimo consentito varia a seconda delle normative nazionali. In molti Paesi europei, il contenuto massimo di tujone consentito nell’Assenzio è del 35 mg/litro.
È importante sottolineare che il tujone non è presente solamente nell’Assenzio, ma anche in altre piante come l’Artemisia vulgaris, utilizzata in erboristeria come tonico digestivo. Tuttavia, la concentrazione di tujone presente in queste piante è molto inferiore rispetto a quella dell’Assenzio, e il loro consumo non comporta gli stessi rischi per la salute.
L’Assenzio viene utilizzato come ingrediente in molte bevande alcoliche, tra cui il celebre “cocktail Sazerac”. Inoltre, viene utilizzato come aromatizzante per la birra e il vino. L’Assenzio è anche utilizzato in cucina per dare sapore a diverse preparazioni, come la zuppa di pesce.
Leggende sugli artisti che ne facevano uso in Francia:
Durante il XIX secolo, molti artisti e scrittori parigini facevano uso di Assenzio. Tra i più famosi vi erano Charles Baudelaire, Edgar Allan Poe, Vincent van Gogh, Henri de Toulouse-Lautrec e Oscar Wilde.
Questi artisti erano noti per frequentare i caffè parigini e i salotti letterari, dove si beveva Assenzio in quantità. Si racconta che Baudelaire abbia scritto molte delle sue poesie sotto l’influenza dell’Assenzio, e che Poe abbia scritto il suo celebre racconto “Ligeia” dopo averne consumato. Van Gogh, invece, avrebbe bevuto Assenzio come rimedio per le sue crisi epilettiche.
L’Assenzio era molto apprezzato dagli artisti e dai bohémien parigini, che lo consideravano una fonte di ispirazione creativa. Tuttavia, il consumo eccessivo di Assenzio causava spesso problemi di salute e comportamentali, e molti di questi artisti ne subirono le conseguenze negative.
Ci sono vari quadri famosi che rappresentano il consumo di Assenzio o comunque fanno riferimento a questa bevanda allucinogena. Ecco alcuni esempi:
- “L’Absinthe” di Edgar Degas: questo quadro rappresenta una donna sola seduta in un caffè, con una bottiglia di Assenzio vuota e un bicchiere sulla tavola davanti a lei. L’atmosfera è triste e malinconica, e si respira un senso di solitudine e disperazione.
- “La Buveuse d’Absinthe” di Viktor Oliva: questo quadro rappresenta una donna intenta a bere Assenzio in un ambiente oscuro e misterioso. L’artista ha saputo cogliere l’atmosfera allucinogena e straniante che circonda questa bevanda, mostrando come il suo consumo possa portare a uno stato di trance e di disorientamento.
- “La Parade” di Georges Seurat: questo quadro rappresenta una parata circense, in cui si può notare un carro con una scritta che recita “Au bon marche de l’absinthe”, ovvero “Al buon mercato dell’Assenzio”. Questo particolare fa capire come l’Assenzio fosse un prodotto di consumo comune e diffuso all’epoca, soprattutto tra i ceti meno abbienti.
Questi sono solo alcuni esempi di quadri che rappresentano il consumo di Assenzio o comunque fanno riferimento a questa bevanda. Ognuno di essi racconta una storia diversa e ci aiuta a comprendere meglio la cultura e i costumi dell’epoca in cui sono stati realizzati.
Problemi derivanti dal suo uso e distillazione:
L’Assenzio è stato associato a diversi problemi di salute tra i suoi consumatori. Tra i sintomi riportati dai consumatori di Assenz
io vi sono allucinazioni, insonnia, nausea, vertigini e convulsioni. Inoltre, l’Assenzio è stato associato a lungo termine danni cerebrali, tra cui demenza e epilessia.
La distillazione dell’Assenzio è un processo delicato che richiede attenzione e competenza. L’Assenzio viene distillato utilizzando un alambicco a vapore, che permette di ottenere un liquido incolore con un sapore amaro e un aroma intenso. Durante la distillazione, è importante controllare la quantità di tujone presente nell’Assenzio, poiché un eccesso di tujone può essere pericoloso per la salute.
Come riconoscere un Assenzio falso:
L’Assenzio è stato bandito in molti paesi a causa dei suoi effetti dannosi sulla salute, tuttavia, esistono ancora produttori che ne producono versioni illegali o contraffatte. Per riconoscere un Assenzio falso, è importante verificare l’etichetta del prodotto e controllare la quantità di tujone presente nell’alcolico. Inoltre, l’Assenzio falso può avere un sapore diverso dall’Assenzio originale e può causare sintomi diversi da quelli associati all’Assenzio autentico.
Il rituale di consumo dell’Assenzio:
Il rituale di consumo dell’Assenzio è una pratica tradizionale che risale al XIX secolo. Per consumare l’Assenzio, è necessario versare una piccola quantità di alcolico in un bicchiere e aggiungere dell’acqua fredda, facendo sciogliere lo zucchero su una forchetta posata sul bicchiere. Il risultato sarà una bevanda lattiginosa, con un sapore amaro e un aroma intenso. Il rituale di consumo dell’Assenzio è spesso accompagnato dall’ascolto di musica e dalla lettura di poesie.
Pericolosità e gradazione alcolica:
L’Assenzio ha una gradazione alcolica elevata, generalmente compresa tra il 68% e il 72%. Il consumo eccessivo di Assenzio può causare danni irreversibili alla salute, tra cui danni cerebrali e disturbi psicologici. Inoltre, l’Assenzio contiene tujone, un composto allucinogeno che può causare effetti collaterali pericolosi, tra cui convulsioni e deliri.
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Bibliografia:
- “The Green Fairy Book: Absinthe Rituals, Culture, and Drinks” di Ariel Sanecki
- “Absinthe: The Exquisite Elixir” di Betina Wittels e Robert Hermesch
- “The Absinthe Encyclopedia” di David Nathan-Maister
- “Absinthe: History in a Bottle” di Barnaby Conrad III