Agricoltori in rivolta: il pericolo di un fronte anti-ambientalista e negazionista nel cuore dell’Europa
Il disagio degli agricoltori è evidente da settimane tra le strade di mezza Europa, ma in molti casi si trasforma in una dura contestazione alla transizione ecologica, delineando un pericoloso fronte anti-ambientalista. Eppure sono loro le prime vittime del cambiamento climatico…
Continuano le proteste degli agricoltori con, sullo sfondo, i movimenti di estrema destra impegnati a sfruttare il malcontento per ottenere voti alle elezioni europee in giugno. Senza giri di parole, è questo il quadro: col passare dei giorni si è delineata un’ombra lunga su ogni sfaccettatura delle manifestazioni in piazza dei trattori, quella di una opposizione netta a qualsiasi forma di ambientalismo pena, dicono gli agricoltori, “la nostra sussistenza”.
Paradossale, se si considera che fino a poche settimane fa sembrava che molti attivisti per il clima si unissero alla protesta, ora il divario è in alcuni casi sempre più netto. Più in generale, oltre a sentirsi perseguitati da quella che vedono come la “burocrazia” di Bruxelles che conoscerebbe poco dei loro affari, molti agricoltori si lamentano di sentirsi intrappolati tra richieste di cibo a basso costo
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