Addio ad Angelo Badalamenti, l’anima musicale di David Lynch

Il compositore ci lascia in eredità un nuovo modo di concepire la musica per il cinema. Ripercorriamo la sua storia, da 'Blue Velvet' con Isabella Rossellini a 'Twin Peaks': «C'era qualcosa di molto oscuro nei film che mi hanno ispirato» The post Addio ad Angelo Badalamenti, l’anima musicale di David Lynch first appeared on Rolling Stone Italia.

Nella prima edizione del 1992 del Dizionario ragionato dei musicisti cinematografici, redatto dal giornalista Ermanno Comuzio, Angelo Badalamenti veniva definito come: “Un buon esponente delle nuove leve”. Fino a quel momento storico la musica per il cinema si era contraddistinta per la sua conformazione prettamente orchestrale, rispettando i canoni di quella che era stata la sua evoluzione romantica e melodica, ma Angelo Badalamenti era figlio di un nuovo modo di concepire la musica per immagini in cui l’orchestra non era più il centro da cui partire ma una fonte sonora da poter ampliare in differenti forme e funzioni.

Cresciuto in una famiglia di jazzisti, il cugino di suo padre Vinnie Badale fu membro dell’ensemble di Benny Goodman e Harry James e trombettista nella composizione di alcune colonne sonore, la formazione di Badalamenti si contraddistinse per le molteplici attività compositive che riuscì ad intraprendere nei suoi primi anni da musicista, dalle prime sonorizzazioni per immagini fino alla scrittura di alcune canzoni diventati celebri in seguito come Another Spring interpretata da Nina Simone.

Come raccontato in un’intervista rilasciata a suo nipote, Frances Badalamenti: «Scrivevo


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