Accordo con la Digos per recarsi alla sede della Cgil

L’ordine dall’alto era di non essere “Interventisti”, come ben dichiarato in parlamento dal ministro Luciana Lamorgese ed ampiamente contesta dall’Onorevole Giorgia Meloni.
Ennesimo fallimento sulla gestione dell’ordine pubblico, infatti come è già successo nei pressi di Viterbo per un Rave Party non autorizzato, gli ordini sono sempre quelli di non essere interventisti, come dichiarato dalla Lamorgese in Parlamento “L’ordine è stato quello di lasciar fare, perché sarebbe stata pericolosa ogni azione repressiva in un luogo dove gli animi erano eccitati”.
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«Portateci da Landini o lo andiamo a prendere noi». Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, ha apostrofato così gli agenti che sabato pomeriggio hanno tentato di ostacolare l’ingresso dei militanti di estrema destra nella sede della Cgil a Roma. Epilogo di una «marcetta su Roma» fomentata dallo stesso Castellino già nel corso della manifestazione No-Vax di piazza del Popolo: «Sono loro i criminali. I criminali, gli estremisti, i pericolosi non sono in questa piazza ma nei palazzi del potere, nei palazzi del sindacato venduto», aveva affermato il 46enne prima di suonare la carica.

E sul confronto tra Castellino e la polizia è intervenuto ieri sera il suo avvocato Carlo Taormina, a “Non è l’Arena” su La7 sottolineando che «c’è stata una trattativa con la Digos per ottenere il permesso di dirigersi verso la Cgil». Il video della performance è insieme ad altri 10 nel fascicolo della procura di Roma alla base della richiesta di convalida dell’arresto sollecitato per tre indagati accusati di essere stati i promotori della rivolta No Green Pass: oltre a Castellino, ci sono il leader nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore e l’ex Nar Luigi Aronica.

Tutti e tre inchiodati dalle immagini e accusati anche di istigazione a delinquere. Nel corso della «manifestazione e corteo, non autorizzato, istigavano i numerosi partecipanti all’iniziativa ad usare violenza nei confronti della polizia e ad invadere la sede della Cgil e devastare i relativi locali», scrivono i pm nelle 9 pagine della richiesta di convalida d’arresto di 6 persone, tra cui 5 di Forza Nuova. Il provvedimento restrittivo ha riguardato anche una militante Pamela Testa, Salvatore Lubrano e il leader di “IoApro”, Biagio Passaro.

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I sei e altri non ancora identificati in «concorso tra loro hanno usato violenza e minaccia nei confronti di agenti di polizia di stato che stavano svolgendo un atto del loro ufficio». A raccontare tutto sono i video ancora all’esame della Digos che hanno documentato il pomeriggio di «guerriglia urbana». Durante gli scontri sono stati utilizzati «bastoni, spranghe di ferro e altri oggetti atti ad offendere», scrivono i pm romani, convinti che l’obiettivo di chi ha guidato e fomentato gli scontri fosse una «consistente azione volta alla distruzione della sede di una istituzione costituzionalmente rilevante e più in generale alla turbativa dell’ordine pubblico».

Mentre resta nero su bianco il fallimento delle misure nei confronti di Castellino, che vanta un percorso delinquenziale inaugurato nel 1996, a meno di 20 anni: «Desta allarme sociale il fatto che tutti i provvedimenti adottati nei suoi confronti nel corso degli anni non hanno fin qui sortito risultato alcuno».

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