Abbiamo un problema con le emissioni reali dei data center: quelle di Apple, Google, Meta e Microsoft sono superiori quasi del 700%
Il boom dell’intelligenza artificiale sta mettendo a dura prova l’industria tech, che fatica a nascondere l’impatto ambientale dei suoi data center. Un’analisi del Guardian rivela emissioni reali molto più alte di quelle dichiarate, alimentando il dibattito sulla trasparenza e sostenibilità del settore
Negli ultimi anni, le grandi aziende tech si sono pubblicamente prodigate a promettere drastici tagli delle loro emissioni climalteranti.
Con l’ascesa dell’intelligenza artificiale e il conseguente aumento della domanda energetica, sta diventando però sempre più difficile mantenere la promessa e, parallelamente, nascondere il vero costo ambientale dei data center che alimentano la rivoluzione tecnologica in atto.
Un’analisi del quotidiano inglese Guardian ha svelato che, dal 2020 al 2022, le emissioni reali dei data center di proprietà di Google, Microsoft, Meta e Apple sono state probabilmente superiori del 662% (o 7 volte superiori) a quelle dichiarate ufficialmente.
Tra i “big five” dell’industria tech, Amazon si distingue come il maggiore emettitore di gas serra, con emissioni nel 2022 quasi doppie rispetto a quelle di Apple, il secondo in classifica. Tuttavia, Amazon è stata esclusa
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