Come creare l’impianto di una casa domotica senza bisogno di rompere i muri
È da decenni che si sente parlare di casa domotica. Ricordo che già alla fine degli anni 90, un ingegnere italiano portò un progetto di domotica perfino al programma Scommettiamo che? di RAI1 condotto dall’allora giovane Fabrizio Frizzi. Era un sistema così complicato che la scommessa consisteva appunto nel riuscire ad accendere e spegnere le luci a distanza. Nel corso degli anni, la domotica ha assunto il significato di controllo totale della casa con semplici gesti. Troppo allettante l’idea di avvolgere tapparelle o tende, spegnere le luci, attivare la musica diffusa e la macchina del caffè imponendo semplicemente un dito su un display. Peccato, però, che tutta questa comodità abbia sempre portato con sé la necessità di un nuovo impianto elettrico, importanti lavori di muratura, tempo da dedicare alla programmazione delle funzioni con tecnici qualificati e, non ultima, poca voglia di imparare.
La placca e i pulsanti della linea Ego Smart di Gewiss
© GIANNI CANALI
Poi è arrivato l’Internet of Things, cioè gli oggetti intelligenti connessi a Internet. Nelle nostre case è entrata Alexa e gli speaker di Google. Il termine
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