
Vita su Marte: Perseverance trova possibili tracce
Il rover Perseverance, che da oltre quattro anni esplora i sedimenti del cratere Jezero, potrebbe aver raccolto la prova più intrigante mai osservata sul Pianeta Rosso: un campione di roccia che mostra una combinazione di minerali e molecole organiche compatibili con ciò che sulla Terra chiameremmo una biofirma. L’annuncio è arrivato a settembre 2025, dopo […]
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Il rover Perseverance, che da oltre quattro anni esplora i sedimenti del cratere Jezero, potrebbe aver raccolto la prova più intrigante mai osservata sul Pianeta Rosso: un campione di roccia che mostra una combinazione di minerali e molecole organiche compatibili con ciò che sulla Terra chiameremmo una biofirma.
L’annuncio è arrivato a settembre 2025, dopo mesi di analisi a bordo e di revisione da parte di più team scientifici internazionali. Non è ancora la conferma che su Marte sia esistita la vita, ma rappresenta un passo senza precedenti verso quella possibilità.
Il campione, chiamato Cheyava Falls, è stato prelevato nel luglio 2024 a una profondità di circa 6,7 centimetri all’interno di una roccia sedimentaria della formazione Bright Angel, nel delta fluviale fossile di Neretva Vallis. Il cilindro estratto misura circa 6 centimetri di lunghezza per 1,5 di diametro e ha un’età stimata compresa tra 3,2 e 3,8 miliardi di anni, periodo in cui Jezero ospitava un lago stabile e ricco d’acqua.
Segnali di vita su Marte Dettaglio del campione “Cheyava Falls” raccolto dal
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