Vigneti, ghiacciai e città da cartolina: benvenuto in Valle Isarco

La Valle Isarco comprende diverse aree: Vipiteno e le sue vallate, Rio Pusteria, Bressanone e dintorni, l’Altopiano delle mele Naz-Sciaves e la Val di Funes. Un susseguirsi di natura, cultura, sport e gusto

Dai vigneti ai ghiacciai, con le Alpi Breonie che si uniscono alle Dolomiti e, nel mezzo, le cittadine di Chiusa (Bz), Bressanone (Bz) e Vipiteno (Bz): benvenuti in Valle Isarco, una delle splendide vallate dell’Alto Adige. La piccola città medievale di Vipiteno, la città più settentrionale d’Italia, è il centro della Wipptal, l’Alta Valle Isarco, come viene chiamata la zona lungo il corso superiore dell’Isarco che si estende fino nel Tirolo settentrionale. In estate, le profonde vallate e i monti assicurano refrigerio, mentre d’inverno le pareti ghiacciate del Tribulaun, in Val di Fleres, e del Monteneve, in Val Ridanna, sovrastano una zona ambita tra gli appassionati di escursioni sciistiche, fondisti e sciatori sul versante meridionale della Alpi Breonie. Più a sud, accanto alla città vescovile di Bressanone, la valle si allarga: vigneti e frutteti coprono il fondovalle, sui pendii soleggiati maturano le castagne. La parte meridionale della Valle Isarco che, attraversando il bellissimo borgo di Chiusa, si estende fino alle porte di Bolzano, è una nota zona del Törggelen, come vengono chiamate le tipiche serate con le caldarroste e il vino nuovo. La Valle Isarco comprende, dunque, diverse aree: Vipiteno e le sue vallate, Rio Pusteria, Bressanone e dintorni, l’Altopiano delle mele Naz-Sciaves e la Val di Funes.

Vipiteno. Foto: IDM Alto Adige Alex Filz

Vipiteno, la città più a Nord d’Italia

Il simbolo di Vipiteno (Bz), la città più a Nord d’Italia, è la Torre delle Dodici. La torre, alta 46 metri e situata al centro della città, divide dal 1472 la città vecchia da quella nuova.

Le miniere d’argento della vicina Val Ridanna portarono a quel tempo grande ricchezza alla cittadina di Vipiteno, intere famiglie di imprenditori trasferirono la loro residenza n città. Ancora oggi gli splendidi palazzi del centro testimoniano la fortuna commerciale di Vipiteno all’inizio dell’epoca moderna.

Il municipio con la sua sala consiliare gotica è stato costruito tra il 1468 e il 1473. Nel suo ampio cortile si trova una stele del dio Mitra e una pietra miliare romana. Testimoniano la grande importanza dell’antico insediamento romano di Vipitenum.

Le vallate di Vipiteno

A pochi chilometri dal centro storico di Vipiteno si trova la stazione a valle del comprensorio escursionistico e sciistico di Monte Cavallo. Gli amanti della natura e delle attività all’aria aperta possono scoprire le bellissime vallate dei dintorni, la Val Racines, la Val Ridanna o la Val Giovo oppure le valli di Vizze e di Fleres e il paese di Colle Isarco con i numerosi sentieri che le caratterizzano.

Rio Pusteria, tra malghe e rifugi

L’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria si trova nel punto di incontro tra la Valle Isarco e la Val Pusteria. È il luogo ideale per le famiglie e per gli escursionisti grazie ai prati verdi e alle vette alpine da cui si godono panorami incantevoli. Le numerose malghe tradizionali e i rifugi custoditi sparsi sul territorio completano questa splendida cornice. Tra le località di questa area segnaliamo Rio di Pusteria, Maranza, Valles, Rodengo, Spinga, Vandoeis, Fundres, Vallarga e Terento.

Bressanone, la città più antica del Tirolo

Nella città più antica del Tirolo, Bressanone, tra edifici imponenti e ricchi di storia, tradizione e modernità si intrecciano ovunque, dall’architettura alla mentalità dei suoi abitanti. Lo spirito dei brissinesi si esprime nel panorama culturale vario e stimolante della città. Non mancano originali mostre e un vasto programma di visite guidate.

Bressanone. Foto: IDM Alto Adige Alex Filz Vigneti, ghiacciai e città da cartolina: benvenuto in Valle Isarco

Bressanone. Foto: IDM Alto Adige Alex Filz

Con un calice di vino bianco, degustato tra le vigne da cui nasce, si impara presto a conoscere e amare l’ospitalità altoatesina. E per sapere di più sulle tradizioni e sulle usanze del territorio, magari facendosi svelare anche qualche ricetta, non c’è niente di meglio che gustare un piatto di prelibatezze locali accompagnato da un buon bicchiere di Sylvaner in un’accogliente atmosfera. Tutt’intorno 427 km di sentieri escursionistici portano dalla città alle montagne.

Chiusa, la cittadina medioevale sull’Isarco

Chiusa è una cittadina medioevale sull’Isarco, a pochi chilometri da Bressanone. Testimoni della sua storia sono i palazzi medioevali, il centro storico e le mura di cinta, oltre al monastero benedettino di Sa-biona che troneggia su un’alta rupe sopra le mura.

Alpe di Luson. Foto: IDM Alto Adige Alex Filz Vigneti, ghiacciai e città da cartolina: benvenuto in Valle Isarco

Alpe di Luson. Foto: IDM Alto Adige Alex Filz

Tra i meleti di Naz-Sciaves

L’Altopiano delle mele di Naz-Sciaves offre escursioni immersi nei meleti. Tra questi, il sentiero delle mele. Questo sentiero tematico, lungo 7,5 chilometri, conduce da Naz (889 m) fino a Rasa (820 m) e torna poi di nuovo al punto di partenza e offre una panoramica eccezionale di tutte le bellezze naturali della regione.

Altopiano delle mele di Naz-Sciaves. Foto: TG Natz-Schab, Hannes Niederkofler Vigneti, ghiacciai e città da cartolina: benvenuto in Valle Isarco

Altopiano delle mele di Naz-Sciaves. Foto: TG Natz-Schab, Hannes Niederkofler

Paesaggi da fiaba in Val di Funes

Val di Funes con il suo parco naturale Puez-Odle che affascina con il suo paesaggio unico. In primo piano, un piccolo villaggio con la sua chiesetta, sullo sfondo le imponenti vette delle Odle: questo scorcio della Val di Funes molto noto è uno dei più famosi soggetti fotografici delle Dolomiti, patrimonio Unesco. Qui è nato Reinhold Messner, leggenda dell’alpinismo estremo. Questa è una valle dolomitica tradizionale dall’atmosfera contemplativa: una scelta consapevole, dato che questa regione ha puntato sul turismo soft e sostenibile, entrando a far parte della rete “Alpine Pearls”.

La Val di Funes ha un carattere agreste: le sue ripide pendici, sullo sfondo mozzafiato delle Dolo-miti, sono costellate di masi contadini, mentre chiesette come la Parrocchiale di S. Pietro e Paolo caratterizzano il paesaggio. Da qui si accede al Parco naturale Puez-Odle. Per scoprire l’incontaminato scenario naturale non c’è nulla di meglio di un’escursione, un’arrampicata o una passeggiata con le ciaspole, meglio se abbinata a una piacevole sosta in un rifugio.

Per informazioni: www.suedtirol.info

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