
Viaggio nelle miniere a cielo aperto d’Italia (fra ecosistemi distrutti e rifiuti tossici): il numero delle cave attive è più alto di quanto immagini
Il 22 luglio si celebra la Giornata mondiale contro l’estrazione mineraria a cielo aperto, una ricorrenza istituita per accendere i riflettori su una delle attività umane più impattanti dal punto di vista ambientale, sociale e culturale. Questa data vuole ricordare che dietro l’apparente progresso tecnologico e industriale spesso si nasconde un prezzo molto alto da...
Il 22 luglio si celebra la Giornata mondiale contro l’estrazione mineraria a cielo aperto, una ricorrenza istituita per accendere i riflettori su una delle attività umane più impattanti dal punto di vista ambientale, sociale e culturale. Questa data vuole ricordare che dietro l’apparente progresso tecnologico e industriale spesso si nasconde un prezzo molto alto da pagare: la distruzione di ecosistemi, l’inquinamento delle acque e dell’aria, la compromissione della salute delle persone e non da ultimo lo sfruttamento di territori e comunità.
L’estrazione mineraria a cielo aperto – riconoscibile per i suoi enormi crateri visibili persino dai satelliti – è una pratica molto diffusa in tutto il mondo e il suo impatto visivo è solo la superficie di un problema ben più profondo. Oggi è l’occasione giusta per riflettere non solo sui danni ambientali di questo modello di sviluppo, ma anche su come sia possibile e necessario promuovere modelli alternativi e più sostenibili.
La Giornata del 2025 si inserisce poi in un momento particolarmente delicato: mentre da una parte le mobilitazioni chiedono una maggiore protezione dei territori, dall’altra, proprio in Italia,
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