Un team di archeologi potrebbe aver scoperto le prove di corruzione di un centurione romano
Nell’iscrizione si descriveva la compravendita di pali da tenda e vitelli.
Gli archeologi polacchi hanno fatto una straordinaria scoperta a Berenike, un antico porto situato sul Mar Rosso. Tra i resti di un luogo usato tra il I e il II secolo d.C. per seppellire gli animali del forte, sono stati trovati frammenti di corrispondenza romana risalenti a circa 2000 anni fa, destinati probabilmente all’ufficio di un centurione. Questo sito, evidentemente, veniva utilizzato anche per gettare vecchi materiali d’ufficio. Tra i ritrovamenti ci sono papiri contenenti brevi messaggi, ceramiche di origine italiana, monete romane e una fibula per abiti. Uno dei messaggi rinvenuti è stato scritto da un certo Petronio, che chiede a Lucinius, stanziato a Berenike, i prezzi di particolari beni. Un altro messaggio, forse di Lucinius a Hoasus, sembra un ordine di servizio: “Prendetevi cura di loro, in modo da fornire vitelli e pali da tenda”. Secondo l’archeologa che ha guidato la scoperta, vi è anche una richiesta particolare riguardo la spedizione: “Ti do i soldi, tu manda (le cose che ti ho chiesto) attraverso il dromedarius
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