Tutto, tranne la nostra coscienza: ci resta solo quella

«La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi», scrisse Karl von Clausewitz nel saggio “Della guerra”.
Il conflitto bellico «non è dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi». Questo potrebbe contribuire a spiegare la natura squisitamente politica della guerra in corso, mentre si minacciano gli ultimi cittadini liberi: li si potrebbe braccare, stanandoli “casa per casa”, se ancora si ostinassero a resistere a un ricatto imposto con la più spudorata delle menzogne, quella della fanta-pozione che arginerebbe il fanta-morbo incontenibile. Sotto questo aspetto è persino irrilevante, ormai, l’atteggiamento di chi seguita a discorrere di politica (come se fossimo ancora in tempo di pace), magari calandosi – come fanno tutti i partiti – nelle gustose, amene trame quirinalizie.
la coscienza fondamentale epicentro dellumanita00
Diversi anni fa, oscuramente presagendo un’incombente catastrofe, Giulietto Chiesa scomodava a sua volta la storia, naturalmente a modo suo: avete idea, ripeteva, di cosa dev’esser stato il più impensabile degli eventi antichi, cioè il crollo dell’Impero Romano? Perché si cada rovinosamente in una calamità di tale portata, deve occorrere un mosaico complesso di condizioni. Non che ne manchino più molte, oggi.
Basta ascoltare il primo ministro italiano che sciorina numeri a caso, tra gli applausi, riguardo all’ultima terribile “variante” (sempre omettendo di citare le terapie negate, come in una recita sinistramente surreale).
L’ipnosi è quasi assoluta, quasi totalitaria.
ipnosi
Molti fondamenti-cardine del vecchio mondo, repubblicano, sono praticamente crollati o sono stati svuotati. Un silenzio livido emargina la verità, lasciando sole milioni di persone. La parola tradimento può suonare persino eufemistica, mentre l’economia minuta – nel frattempo – non fa che franare nel caos e nella paura generalizzata.
Leggendo il libro “L’altra Europa”, di Paolo Rumor, si apprende che Paolo di Tarso – considerato “l’inventore” della successiva narrazione cristiana – agiva per conto del network occulto (“La Struttura”) a cui obbediva, ad esempio, anche lo storico giudeo-romano Giuseppe Flavio, che avrebbe contribuito a trasferire nell’Urbe il nuovo “format”, destinato infine a scardinare lo stesso impero dei Cesari.
Se Costantino sdoganò ufficialmente quella narrativa, per poi arrivare a imporla fu comunque necessario il successivo, drastico editto di Teodosio: credo obbligatorio, religione di Stato. Durissime sanzioni, nell’anno 380, furono poste sul capo della stragrande maggioranza dei cives: solo il 15% di essi – si calcola, infatti – aveva aderito al monoteismo di San Paolo.
Guerra generalizzata contro i cittadini, Grande Reset ante litteram. Guerra ideologica, persecuzioni, esercizio violento del potere.
Tutto, oggi come allora, è nelle mani dei decisori.
Tutto, tranne la nostra libera coscienza.
Fonte: Libre Idee.org

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.