Trovate per la prima volta microplastiche nel cervello umano

Gli esperti hanno studiato il tessuto cerebrale di di 15 persone decedute, trovando microplastiche in 8 di essi. Questo è il primo studio a confermare la presenza di microplastiche nel cervello degli esseri umani sebbene fossero già state trovate nel sangue e nei coaguli cerebrali. Le microplastiche identificate erano principalmente particelle di polipropilene che possiamo […]

Trovate per la prima volta microplastiche nel cervello umano – Scienze Notizie

Gli esperti hanno studiato il tessuto cerebrale di di 15 persone decedute, trovando microplastiche in 8 di essi. Questo è il primo studio a confermare la presenza di microplastiche nel cervello degli esseri umani sebbene fossero già state trovate nel sangue e nei coaguli cerebrali. Le microplastiche identificate erano principalmente particelle di polipropilene che possiamo trovare in oggetti di uso quotidiano.

Queste particelle sono più piccole di un capello umano e possono entrare nel nostro corpo e arrivare al cervello attraverso il nostro naso, sfruttando i piccoli fori della lamina cribrosa. Il rischio per la salute di queste particelle scoperte non è ancora chiaro ma si ipotizza che possano danneggiare i neuroni e aumentare il rischio di malattie neurodegenerative.

Lo studio sottolinea il possibile peggioramento delle condizioni di salute e dell’insorgenza di malattie neurodegenerative a cause dell’inquinamento atmosferico.

Ti potrebbe interessare anche…


Leggi tutto: https://www.scienzenotizie.it/2024/09/19/trovate-per-la-prima-volta-microplastiche-nel-cervello-umano-4493195


LaCittaNews è un motore di ricerca di informazione in formato magazine, aggrega e rende fruibili, tramite le sue tecnologie di ricerca, in maniera  automatica, gli articoli più interessanti presenti in Rete.  LaCittaNews non si avvale di nessuna redazione editoriale.   =>  DISCLAIMER

Buy Me A Coffee

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.