Tetto al debito Usa: i precedenti

Si fa sempre più delicata la questione legata al tetto del debito statunitense. Secondo quanto indicato dal Segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, il governo rischia di rimanere a corto di liquidità all’inizio di giugno e i primi effetti dello stallo cominciano già a manifestarsi, sotto forma di maggiori costi per i prestiti in scadenza […]

Si fa sempre più delicata la questione legata al tetto del debito statunitense. Secondo quanto indicato dal Segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, il governo rischia di rimanere a corto di liquidità all’inizio di giugno e i primi effetti dello stallo cominciano già a manifestarsi, sotto forma di maggiori costi per i prestiti in scadenza a giugno.

Oggi il presidente americano Joe Biden e il numero uno della Camera statunitense, Kevin McCarthy, si incontreranno per cercare di dirimere la controversia sull’innalzamento del limite, attualmente fissato a 31,4 trilioni di dollari.

Nonostante le parti sembrino ancora distanti, la sensazione comune è che possano trovare un accordo dell’ultimo minuto, scongiurando un default che rischierebbe di provocare gravi ricadute per l’economia globale e i mercati finanziari. Un esito che confermerebbe quanto accaduto più volte in passato.

L’innalzamento del tetto del debito è una prassi comune

Il tetto del debito rappresenta il limite posto dal Congresso degli Stati Uniti all’ammontare di prestiti che il governo americano può accumulare. È stato introdotto nel 1917, con il Second Liberty Bond Act.

Da allora il tetto del debito è stato aumentato o


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