Tar del Lazio fa a pezzi il decreto NCC di Salvini: tutto da rifare?

Il Tar del Lazio torna a picconare il decreto NCC di Salvini, demolendo quasi interamente la discussa riforma. Scopri le criticità e le reazioni

Dopo l’intervento dello scorso dicembre che aveva aperto le prime crepe, il Tar del Lazio piccona nuovamente il decreto NCC di Salvini (n. 226/2024) demolendo quasi del tutto la discussa riforma. Nell’accogliere il ricorso dell’Associazione Imprenditori Mobilità Sostenibile, i giudici amministrativi hanno in pratica sospeso l’efficacia complessiva del provvedimento e in particolare le modalità di registrazione dei vettori all’app Fdse (Foglio di servizio elettronico), il collegamento obbligatorio tra i servizi di NCC e, come recita l’ordinanza, “ogni altra disposizione, anche contenuta negli allegati al decreto e nella circolare applicativa, che costituisca esecuzione o sviluppo di tali disposizioni“. Il 4 giugno 2025 ci sarà la trattazione nel merito.

TAR DEL LAZIO: DECRETO NCC HA INDEBITAMENTE INTRODOTTO VINCOLI NON RAGIONEVOLI

Se con la sentenza di dicembre 2024 il Tar del Lazio aveva già bocciato la pausa di 20 minuti tra un servizio NCC e l’altro, la nuova pronuncia ha fatto emergere ulteriori criticità: il decreto interministeriale 226/2024 avrebbe infatti “indebitamente introdotto” disposizioni tese a regolare le concrete modalità di organizzazione e svolgimento dell’attività di noleggio con conducente, non limitandosi a stabilire le


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