Taiwan rafforza la leva obbligatoria e cambia narrazione sulla Cina
“Nessuno vuole la guerra, ma la pace non cade dal cielo. Dobbiamo essere preparati a una guerra per evitare la guerra”. Con queste parole la presidente taiwanese Tsai ing-wen ha iniziato il discorso con cui ha annunciato l’estensione della coscrizione militare obbligatoria a un anno. Una mossa per aumentare il livello di preparazione delle truppe […]
“Nessuno vuole la guerra, ma la pace non cade dal cielo. Dobbiamo essere preparati a una guerra per evitare la guerra”. Con queste parole la presidente taiwanese Tsai ing-wen ha iniziato il discorso con cui ha annunciato l’estensione della coscrizione militare obbligatoria a un anno. Una mossa per aumentare il livello di preparazione delle truppe dell’isola che si lega alla minaccia di un’invasione cinese.
Facing a changing security landscape, #Taiwan is restructuring our military, extending conscription & upgrading training. On the frontlines of democracy’s defense, we are actively taking steps to uphold our nation’s sovereignty, values & interest in regional peace & stability. pic.twitter.com/h1oXnNwChu
— 蔡英文 Tsai Ing-wen (@iingwen) December 27, 2022
Non siamo ancora al punto di un attacco imminente, ma Pechino — che vede Taiwan come una provincia ribelle da annettere — non ha mai negato che l’uso della forza possa rientrare tra le opzioni, sebbene estrema, per risolvere la pratica delle due Cine. E il Partito/Stato ha impostato organizzazioni e pianificazioni che fanno pensare che uomini e mezzi per un’eventuale difesa sono in preparazione. Tanto più
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