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Occhi puntati su Urano: la NASA alla scoperta delle caratteristiche del ”più misterioso dei pianeti”

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La missione Uranus Orbiter and Probe (UOP) della NASA mira a esplorare il pianeta Urano e il suo complesso sistema di anelli e lune. Con l'obiettivo di svelare i segreti dei giganti di ghiaccio, la missione includerà un orbiter per lo studio dettagliato del pianeta e una sonda per analizzare la sua atmosfera. Questa iniziativa rivoluzionaria promette di fornire nuove conoscenze sulla formazione planetaria, sull'evoluzione del sistema solare e sulla possibile abitabilità delle lune di Urano.

Le lune di Urano potrebbero ospitare forme di vita

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Questa riscoperta del sistema di Urano apre scenari entusiasmanti per l’esplorazione spaziale. Oltre a cercare risposte sull’origine di questi oceani e sulla loro composizione, la missione potrà offrire indizi sulle possibilità di vita anche nei luoghi più remoti e ostili del sistema solare. Urano e le sue lune, un tempo ignorati, sono ora tra i protagonisti più intriganti della scienza planetaria.

Urano e Nettuno potrebbero nascondere vasti oceani di acqua. La scoperta.

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Un team di scienziati ha proposto una teoria secondo cui Urano e Nettuno potrebbero contenere vasti oceani d'acqua sotto le loro atmosfere ghiacciate. Utilizzando simulazioni, Burkhard Militzer dell'Università della California, Berkeley, ha suggerito che questi oceani, mescolati con idrogeno e dotati di alta conduttività, potrebbero essere responsabili dei campi magnetici disordinati osservati su entrambi i pianeti. Questi oceani interni, situati a circa 8.000 chilometri di profondità, avrebbero una pressione estremamente alta e si comporterebbero come fluidi supercritici. La scoperta differenzia ulteriormente i giganti di ghiaccio dai giganti gassosi come Giove e Saturno e potrebbe influenzare future missioni spaziali della NASA verso Urano.

Svelato il segreto del raffreddamento di Urano

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Urano, il gigante di ghiaccio del Sistema Solare, si distingue per la sua inclinazione assiale estrema e una termosfera dalle temperature elevate. Tuttavia, dagli anni '80, la sua atmosfera superiore ha mostrato un notevole raffreddamento, un fenomeno unico tra i pianeti. Recenti studi attribuiscono questa variazione al vento solare, un flusso di particelle che interagisce con il campo magnetico di Urano. Con l'indebolirsi del vento solare, il campo magnetico del pianeta si rafforza, deviando più particelle e riducendo il riscaldamento atmosferico. Queste scoperte non solo approfondiscono la conoscenza di Urano, ma potrebbero avere implicazioni nello studio degli esopianeti e delle loro atmosfere.

Tutto quello che sappiamo su Urano potrebbe essere sbagliato

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Tutto quello che ad oggi si conosce del pianeta Urano, lo dobbiamo al sorvolo della Voyager 2 nel 1986 che ha rivelato informazioni cruciali all’epoca. Tuttavia, una nuova ricerca suggerisce che i dati ottenuti da quella missione, potrebbero non rappresentare fedelmente l’ambiente del pianeta. La Voyager 2 potrebbe infatti aver incontrato Urano subito dopo una […]