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Una struttura spaziale gigantesca sfida la nostra comprensione dell’universo

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Una recente scoperta astronomica ha rivelato una colossale struttura di galassie, chiamata Grande Anello, che si estende per circa 1,3 miliardi di anni luce. Trovato dagli astronomi dell'Università del Lancashire Centrale, questo anello sfida il modello cosmologico standard, poiché supera i limiti teorici delle dimensioni previste per le strutture cosmiche. Il Grande Anello si trova vicino a un'altra gigantesca struttura, l'Arco Gigante, e insieme sollevano interrogativi sul Principio Cosmologico, che sostiene una distribuzione omogenea della materia su larga scala.

Un buco nero ”triplo” avvistato nello spazio. La scoperta incredibile di Mit e Caltech

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Per la prima volta è stato osservato un sistema con tre buchi neri, in cui un buco nero centrale "divora" una piccola stella molto vicina ogni 6,5 giorni, mentre un secondo oggetto orbiterebbe attorno al buco nero da grande distanza, con un’orbita stimata in 70.000 anni. Questa scoperta, annunciata dal MIT e Caltech, potrebbe suggerire che il buco nero si sia formato tramite un "collasso diretto" piuttosto che una supernova violenta. Un tale collasso “calmo” spiegherebbe come la stella distante sia ancora legata al sistema, sfidando le teorie tradizionali sulla formazione dei buchi neri.

James Webb rileva oggetti luminosi “solitari” di origine sconosciuta

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Un nuovo studio pubblicato su *The Astrophysical Journal* ha identificato cinque quasar antichissimi, formatisi quando l'universo aveva solo 600-700 milioni di anni, grazie a immagini ottenute con il telescopio spaziale James Webb. Questi quasar, alimentati da buchi neri supermassicci, sono più massicci di un miliardo di volte il Sole e trilioni di volte più luminosi. Tuttavia, sorprendentemente, si trovano in regioni con poche galassie, sfidando l'attuale modello cosmologico che prevede che i quasar nascano in ambienti ricchi di materia oscura e galassie. Gli scienziati stanno cercando nuove teorie per spiegare la loro crescita in queste condizioni inaspettate.

I blanet: pianeti orbitanti intorno ai buchi neri

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I blanet, o pianeti che orbitano attorno a buchi neri, rappresentano un fenomeno affascinante nell'astronomia moderna. Questi corpi celesti possono formarsi all'interno di dischi di accrescimento di gas e polvere attorno ai buchi neri, che si creano quando stelle massicce collassano. A differenza dei pianeti tradizionali, i blanet possono avere orbite stabili grazie all'intensa gravità del buco nero, sebbene le forze mareali e le radiazioni possano rendere l'ambiente inospitale. Attualmente, gli astronomi stanno cercando prove della loro esistenza attraverso l'osservazione dei buchi neri e dei loro dischi di accrescimento. La scoperta dei blanet potrebbe ampliare la nostra comprensione della formazione planetaria e della vita nell'universo.

La Via Lattea si trova in un gigantesco sistema cosmico: la nuova scoperta

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Una nuova ricerca ha rivelato che la Via Lattea è parte della Concentrazione di Shapley, una vasta struttura galattica che funge da bacino di attrazione per altre galassie. Lo studio, guidato dall’astronomo R. Brent Tully, ha analizzato i movimenti di oltre 56.000 galassie, suggerendo che la Via Lattea è attratta verso questa immensa concentrazione, che è significativamente più grande di Laniakea.

Riconoscere le stelle dal loro colore: una guida semplice

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Il colore delle stelle fornisce informazioni preziose sulla loro temperatura, età e composizione. Le stelle più calde appaiono blu o bianche, mentre quelle più fredde sono arancioni o rosse. Ad esempio, le stelle blu come Rigel sono estremamente calde, mentre quelle rosse come Betelgeuse sono più fredde e spesso vicine alla fine della loro vita. Il colore può anche indicare la fase evolutiva della stella. Osservando il cielo da un luogo buio e con gli strumenti giusti, è possibile riconoscere queste differenze e comprendere meglio l'universo.

Nell’Universo primordiale c’erano più buchi neri di quanto si pensasse in precedenza

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I buchi neri supermassicci, con masse miliardi di volte superiori a quella del Sole, sono stati rilevati già quando l’universo aveva meno di un miliardo di anni, sotto forma di quasar luminosi. Tuttavia, un nuovo studio, basato su osservazioni del telescopio spaziale Hubble, ha scoperto che nell’universo primordiale esistevano molti più buchi neri (meno luminosi) […]

Esistono pianeta che non sono sferici?

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I pianeti non sono sempre sfere perfette, come ci insegnano i modellini scolastici. Ad esempio, la Terra è un geoide con irregolarità, e alcuni esopianeti, come WASP-103 b, sono deformati dalla gravità della stella che orbitano, assumendo forme insolite come quella di una pera schiacciata. Gli scienziati ipotizzano anche l'esistenza di pianeti toroidali, simili a ciambelle, che potrebbero formarsi se un pianeta ruotasse abbastanza velocemente da superare la propria gravità. Sebbene mai osservati, questi pianeti mostrano quanto l'universo possa essere più strano del previsto.