Stefano Tacconi lascia l’ospedale. Il figlio Andrea: «Papà sta vincendo la partita»

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di Riccardo Bruno

L’ex portiere della Juventus e della Nazionale era ricoverato da aprile. Ora la fase di riabilitazione. Il messaggio del figlio Andrea e la nota dei medici: «Progressivo miglioramento»

Da martedì Stefano Tacconi non è più in ospedale, ma è stato trasferito in un centro riabilitativo. Lunedì sera l’aveva anticipato il figlio Andrea, che era con lui la mattina del 23 aprile quando l’ex portiere della Juventus e della Nazionale si è sentito male, e in queste settimane gli è stato accanto informando le migliaia di fan sui piccoli ma costanti miglioramenti. «Domani grande giorno — ha scritto sulla sua pagina Facebook — sarà ancora lunga ma la partita più importante della sua vita la sta vincendo. Una forza della natura».

Ieri mattina il bollettino del primario che l’ha seguito sin dal primo giorno, Andrea Barbanera, direttore della struttura di Neurochirurgia dell’ospedale di Alessandria, ha confermato l’importante passo avanti sulla strada della guarigione: «Poiché dall’esito della Tac la condizione di Stefano è risultata stabile, è stato trasferito al presidio riabilitativo Borsalino dell’Azienda ospedaliera di Alessandria. Qui potrà iniziare il suo percorso di riabilitazione: ha già riacquisito una buona vigilanza, quindi i presupporti per un progressivo miglioramento ci sono. Naturalmente dovrà ancora eseguire dei controlli radiologici, ma dopo l’ultimo intervento non ha più problemi in sospeso».

Stefano Tacconi, 65 anni, che con la Juve ha vinto due scudetti, una Coppa Italia e tutte le competizioni europee, quasi due mesi fa si è accasciato a terra per un’emorragia cerebrale causata dalla rottura di un aneurisma, mentre si trovava ad Asti per un evento di beneficenza. Soprannominato quando giocava «capitan Fracassa», atleta di grande vigore fisico e dalla forte personalità, si è ritirato dall’attività agonistica nel 1994 ma è ancora molto amato dai tifosi, non solo bianconeri. Anche per questo il decorso della sua malattia in queste settimane è stato seguito come se fosse uno di famiglia. Grazie anche alla scelta della famiglia di aggiornare costantemente con informazioni puntuali ma mai eccessive. Lo hanno fatto sia la moglie Laura Speranza che Andrea, il maggiore dei 4 figli, che con il padre gestisce un’azienda di commercializzazione di vini.

Dopo il ricovero, Tacconi ha subito un intervento a cui ha risposto bene. Quindi i primi riscontri positivi, come i minimi movimenti del corpo e degli occhi, segnali di reazione che hanno incoraggiato a essere ottimisti. Il 28 aprile il figlio Andrea raccontava: «Alla mia frase “la Juve ha vinto” papà ha sollevato le dita in segno di vittoria».

Poi qualche inevitabile rallentamento, che per cautela ha spinto a ritardare il passaggio al periodo di recupero. La scorsa settimana l’ultimo intervento programmato, «non una complicanza del suo stato di salute — avevano tranquillizzato i medici — ma un’operazione per permettergli di avviarsi al percorso di riabilitazione». E in televisione la moglie Laura, ex modella, ha raccontato che il marito riusciva a sfogliare il giornale e aveva chiesto carta e penna per scrivere le loro iniziali, «S più L con accanto Love».

Ieri dunque l’ultimo aggiornamento, la nuova fase finalmente fuori dall’ospedale. Ma la partita di Stefano Tacconi per ritornare alla piena normalità non è ancora conclusa. Ne è consapevole il figlio Andrea: «Sarà un percorso lungo e tortuoso… ma come sempre lo faremo insieme».

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