
Spreco alimentare e fast fashion, arriva la stretta Ue: chi inquina paga. Ecco cosa cambia (davvero)
Centotrentadue chilogrammi di cibo e 12 di vestiti e scarpe. È questo il peso dello spreco che ogni anno finisce sulle spalle di ciascun cittadino europeo, un fardello ambientale ed economico che l’Unione europea ha deciso di affrontare con misure senza precedenti. Con il via libera definitivo del Parlamento, arrivato il 9 settembre 2025, la...
Con il via libera definitivo del Parlamento europeo, la responsabilità estesa del produttore diventa legge per la moda. Le aziende, incluse quelle dell’e-commerce, finanzieranno raccolta e riciclo. Stretta anche sullo spreco alimentare con target precisi
10 Settembre 2025
@Canva
Centotrentadue chilogrammi di cibo e 12 di vestiti e scarpe. È questo il peso dello spreco che ogni anno finisce sulle spalle di ciascun cittadino europeo, un fardello ambientale ed economico che l’Unione europea ha deciso di affrontare con misure senza precedenti. Con il via libera definitivo del Parlamento, arrivato il 9 settembre 2025, la nuova direttiva sui rifiuti diventa legge, introducendo due principi cardine destinati a ridisegnare i contorni della produzione e del consumo: obiettivi vincolanti contro lo spreco alimentare e l’obbligo per i produttori di moda di pagare per la gestione dei loro prodotti a fine vita.
La rivoluzione per il tessile: paga chi produce
La novità più dirompente riguarda dubbio il settore della moda, responsabile di
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