
Sostenibilità “a intermittenza”: perché i rating ESG ignorano le violazioni dei diritti umani in Palestina?
I criteri Esg – acronimo di “Environmental, Social and Governance” – guidano scelte d’investimento e decisioni politiche, indicando la presunta sostenibilità ambientale, sociale e gestionale delle imprese. Ma cosa succede quando questi criteri smettono di raccontare la verità? È quanto emerge da un’inchiesta internazionale condotta da Follow The Money, e di cui IrpiMedia è media...
Due grandi agenzie di rating etico modificano i criteri Esg: esclusi i riferimenti alle violazioni nei territori palestinesi. Un cambio che solleva interrogativi sull’integrità del sistema
I criteri Esg – acronimo di “Environmental, Social and Governance” – guidano scelte d’investimento e decisioni politiche, indicando la presunta sostenibilità ambientale, sociale e gestionale delle imprese. Ma cosa succede quando questi criteri smettono di raccontare la verità?
È quanto emerge da un’inchiesta internazionale condotta da Follow The Money, e di cui IrpiMedia è media partner, che rivela un preoccupante cambio di rotta da parte di due colossi della valutazione Esg: Morgan Stanley Capital International (Msci) e Morningstar Sustainalytics. Secondo documenti riservati ottenuti da un consorzio giornalistico europeo, le due agenzie hanno progressivamente escluso dai loro report gli elementi legati alle violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi occupati (indicati nei documenti finanziari come Israeli-Palestinian Conflict Area, Ipca).
Il rating etico sotto pressione
In base agli elementi emersi dall’inchiesta, da agosto 2024, Morningstar Sustainalytics ha modificato apertamente la propria metodologia, smettendo di considerare come “controversie” le azioni compiute da aziende coinvolte nel
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