SERMI: Italia non prima del 2025? C’è una ragione

Ritardo nell'implementazione dello schema SERMI in Italia: scopriamo le ragioni di questo slittamento e gli scenari per l'immediato futuro

Addetti ai lavori molto contrariati dopo l’annuncio di qualche giorno fa che ha ufficializzato lo slittamento a data da destinarsi dell’implementazione dello schema SERMI in Italia, unico Paese europeo che manca all’appello insieme alla Polonia. Si sperava che la certificazione diventasse operativa il prossimo 1° novembre, ma il via libera è stato dato solo alla Francia. Come mai questo ritardo, che fa fatto pensare anche a questioni “politiche”? Lo abbiamo chiesto a Jan-Willem van der Linden, Co-chair in SERMI e rappresentante di CECRA, l’organizzazione europea che raggruppa i concessionari e le officine del settore automotive, ricevendo una chiara delucidazione sulla ragioni del rinvio.

CHE COS’È LA CERTIFICAZIONE SERMI

Prima però ricordiamo l’obiettivo dello schema SERMI. Acronimo di Security Related Vehicle Repair and Maintenance Information, è una certificazione obbligatoria che permette alle officine indipendenti un accesso standardizzato alle RMI (Repair and Maintenance Information) relative alla sicurezza, ma sotto la protezione di standard e certificati di sicurezza e a condizione che gli operatori indipendenti e i loro dipendenti siano approvati e autorizzati sulla base di documenti e requisiti specifici previsti dallo “schema SERMI“.

Questa certificazione


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