
Sàmara: come raccogliere e mangiare i frutti (alati) dell’olmo (anche degli alberi in città)
Se ci fosse bisogno di raccogliere piante spontanee in città, nonostante l’inquinamento, cosa sarebbe disponibile? In un momento storico come questo, a mio parere è importate riuscire ad identificare qualunque foto di cibo, perché non si sa mai(!) e in natura sopravvive chi è più adattato all’ambiente in cui vive, qualunque esso sia. Sicuramente gli...
Le sàmare, i frutti alati dell’olmo, sono commestibili e possono essere raccolti in primavera. Questo articolo spiega come identificare l’olmo, riconoscere e raccogliere le sàmare, e come consumarle in insalata, zuppe o come infuso. Adatte anche agli ambienti urbani, queste piante offrono una fonte di cibo naturale in caso di necessità.
Se ci fosse bisogno di raccogliere piante spontanee in città, nonostante l’inquinamento, cosa sarebbe disponibile? In un momento storico come questo, a mio parere è importate riuscire ad identificare qualunque foto di cibo, perché non si sa mai(!) e in natura sopravvive chi è più adattato all’ambiente in cui vive, qualunque esso sia.
Sicuramente gli alberi sono una fonte di cibo meno inquinata rispetto alle erbe che crescono sul terreno, ed ecco il primo di cui potete nutrirvi, facendo una scorpacciata dei suoi frutti: le sàmare.
L’olmo è uno dei più caratteristici e diffusi alberi italiani. Lo si trova da nord a sud a quasi tutte le latitudini ed è uno dei primi alberi a fiorire, anche se raramente un osservatore distratto se ne rende conto,
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