
Questo cemento a base di argilla e ispirato ai Romani è fatto con le macerie riciclate della Grande Parigi
Con oltre 2,5 miliardi di tonnellate di CO₂ rilasciate ogni anno, l’industria del cemento rappresenta circa il 7% delle emissioni globali. È in questo contesto che si inserisce un nuovo impianto situato a Saint-Maximin, nel dipartimento francese dell’Oise, dove la società NeoCem ha avviato la produzione di un legante a basse emissioni di carbonio derivato...
A Saint-Maximin, in Francia, un impianto industriale trasforma l’argilla di scavo in legante a basso impatto ambientale: un processo antico, una tecnologia attuale
Con oltre 2,5 miliardi di tonnellate di CO₂ rilasciate ogni anno, l’industria del cemento rappresenta circa il 7% delle emissioni globali. È in questo contesto che si inserisce un nuovo impianto situato a Saint-Maximin, nel dipartimento francese dell’Oise, dove la società NeoCem ha avviato la produzione di un legante a basse emissioni di carbonio derivato dall’argilla di recupero.
La materia prima proviene dagli scavi del progetto Grand Paris Express, uno dei cantieri più vasti d’Europa. Un materiale considerato finora uno scarto, viene ora rivalutato attraverso un processo di flash-calcination, una tecnica già nota in epoca romana, oggi aggiornata con tecnologie ad alta efficienza. Il risultato è un prodotto destinato a sostituire in parte il cemento convenzionale, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale dell’edilizia.
Dall’economia circolare una risposta concreta all’impatto del cemento tradizionale
Alla base del progetto c’è
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