
Questa comunità indigena del Borneo è minacciata da una multinazionale del pellet
Nel cuore della foresta pluviale del Sarawak, nella parte malese dell’isola del Borneo, una comunità indigena resiste all’appetito divorante di una multinazionale. Minacciati di sfratto, gli abitanti si trovano di fronte ai bulldozer, decisi a radere al suolo queste terre sacre per produrre, tra le altre cose, pellet di legno, che arriva anche da noi,...
Nel Borneo, a una comunità indigena è stato ordinato di lasciare la terra sacra per lasciare che un’azienda rada al suolo la foresta. L’obiettivo: produrre pellet di legno, di cui la Francia è il principale importatore
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Nel cuore della foresta pluviale del Sarawak, nella parte malese dell’isola del Borneo, una comunità indigena resiste all’appetito divorante di una multinazionale. Minacciati di sfratto, gli abitanti si trovano di fronte ai bulldozer, decisi a radere al suolo queste terre sacre per produrre, tra le altre cose, pellet di legno, che arriva anche da noi, in Europa.
In questi giorni, Human Rights Watch ha svelato i risultati di un’indagine durata ventuno mesi su questa situazione. Sotto la lente di ingrandimento c’è il Gruppo Shin Yang, un’azienda con attività tentacolari, dalle spedizioni al mercato immobiliare, dai prodotti minerari alla cantieristica navale. Ma è soprattutto uno dei leader asiatici nel settore del legno.
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Sul suo sito web, il colosso malese afferma di attribuire
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