Processo Morandi-bis: Aspi, Spea e Mit non dovranno risarcire
Morandi-bis: Aspi, Spea e Mit fuori dal processo, non dovranno risarcire in caso di condanna. Sconcerto dei familiari delle vittime
Una decisione significativa ha segnato una nuova svolta nel processo sulla gestione della rete autostradale ligure, avviato a seguito del tragico crollo del Ponte Morandi a Genova, avvenuto il 14 agosto 2018, che causò la morte di 43 persone. Il collegio giudicante ha stabilito che Autostrade per l’Italia (Aspi), la sua controllata Spea e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) non potranno essere citati come responsabili civili nel procedimento. Questa pronuncia implica che, in caso di condanna degli imputati, queste entità non saranno obbligate a risarcire i danni.
IL PROCESSO PONTE MORANDI-BIS
Il processo in questione, noto come Morandi-bis, si concentra su presunte irregolarità nella gestione e manutenzione di viadotti e gallerie autostradali liguri, emerse dalle indagini successive al crollo del Ponte Morandi. Le accuse, a vario titolo, includono falso, frode, crollo colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti, con particolare riferimento a report ‘ammorbiditi’ sullo stato delle infrastrutture. Gli imputati sono 46, tra cui l’ex amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci, attualmente detenuto per una condanna definitiva relativa alla strage del bus di Avellino del 2013.
MORANDI-BIS:
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