Primo Maggio, la musica torna dal vivo per i diritti. Fedez, durissimo attacco a Salvini, Lega e Rai

Nel pomeriggio polemica a distanza tra Salvini e il rapper per il suo monologo sul Ddl Zan. Poi in serata la lettura del discorso del rapper e influencer.
La maratona musicale organizzata dai sindacati confederali si era aperta con i seni semi-scoperti di Chadia. Da Venditti in piazza San Giovanni un omaggio alla memoria di Berlinguer con ‘Dolce Enrico’
Concertone del Primo Maggio più politico che mai. Fedez attacca la Lega per il Ddl Zan e elenca una serie di imbarazzanti prese di posizione di esponenti del partito di Salvini su omosessualità e scelte di genere. Sorpesa al concertone del Primo Maggio che riconquista in questa edizione la posizione eretta. Dopo più di un anno di pandemia che ha raso al suolo la musica dal vivo, dopo la finta diretta dello scorso anno, per la lunga maratona musicale si torna finalmente in presenza, gli artisti salgono su un palco vero, di fronte al pubblico presente in platea anche se distanziato ogni due poltrone e su file alterne. Ed è lo stesso palco girevole utilizzato per anni anche a Piazza San Giovanni. Certo, si è passati dai 500 mila spettatori che solitamente si ritrovavano a seguire il Concertone in piazza San Giovanni ai 500 spettatori scarsi seduti qui nella Cavea, al Parco della Musica di Roma, le differenze sono molte. Di mezzo ci si è messa una pandemia che da un anno e mezzo ha messo a terra l’intero mondo degli spettacoli dal vivo.
Nessun pullman, nessun treno speciale, dunque, in arrivo a Roma da altre città come negli scorsi anni per trasportare comitive di ragazzi in gita musicale e per celebrare tra le bandiere in piazza la Festa del lavoro con i sindacati confederali. Quest’anno per la diretta sulla Rai organizzata da iCompany ci sono soltanto spettatori su invito, ospiti degli sponsor, ospiti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, ospiti degli artisti, oltre a addetti ai lavori e a qualche giornalista Rai in platea. Per il resto della stampa, tv e siti c’è soltanto la galleria, senza possibilità di movimento.
fedez salvini 1200
Il cast è quanto mai ricco e variegato, 40 artisti, i veterani, da Edoardo Bennato a Gianna Nannini, la nuova scena, da Madame ai Coma_Cose. Le esibizioni si svolgono in diretta per quasi tutti gli artisti ma non per tutti: saranno registrati il mini show dall’Inghilterra di Noel Gallagher con i suoi High Flying Birds, quello dall’America della cantautrice LP, quello dei belgi Balthazar, ma anche quelli tutti italiani di Dimartino e Colapescedi Vasco Brondi e della Rappresentante di Lista. Finta diretta, per loro, scelte non solo artistiche ma anche di scaletta. Diretta vera, invece, per tutti gli altri dal palco della Cavea, mai così illuminato dai riflettori come per questa diretta curata da Rai 3 e dai microfoni di Radio 2, sempre visibile poi anche su RaiPlay.
Tutto è iniziato con un monologo di Ambra Angiolini: “Cos’è l’Utopia, l’utopia è là all’orizzonte, mi avvicino e si allontana, per quanto cammini mai la raggiungerò e allora a che serve l’utopia? Serve a camminare”, poi ecco la sigla con l’Orchestraccia, in piazza davanti alla Basilica romana di San Giovanni.
Ambra e Stefano Fresi leggono un testo di Giorgio Gaber poi il via alla musica con Alex Britti e la sua Gelido e con i Modena City Ramblers che in collegamento dal deposito dell’Industria italiana Autobus della città di Bologna ha proposto una versione patchanka di Bella Ciao! Poi piccola trasgressione appena iniziata la diretta tv per il seno semi-scoperto di Chadia che esibendosi con Federica Carta ha terminato di cantare (e, per amor di verità, stonando spesso) urlando la frase: “Libera l’amore, ma con chi vogliamo e quanto vogliamo”.
Intorno alle 17 e 30, con un tweet Matteo Salvini entra a gamba tesa sul Concertone: “Il ‘concertone’ costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, quindi i comizi “de sinistra” sarebbero fuori luogo”, scrive il segretario della Lega e passeggiando in piazza dei Cinquecento a Roma dice: “Son curioso di vedere se stasera al Concertone del Primo maggio che costa alla Rai 500 mila euro qualche artista de sinistra farà il suo solito comizio de sinistra mancando di rispetto agli italiani e ai lavoratori e alle lavortatrici che non hanno colore politico”. E ha concluso augurando “buon Primo maggio!” con il pollice alzato. Salvini sembra voler ignorare la storia del Concertone in piazza San Giovanni, più di 30 anni di concerti organizzati dai sindacati confederali in difesa del lavoro e dei lavoratori e una piazza di giovani che l’ha fatta sua a modo suo, seguendo le proprie insegne e le proprie bandiere, non soltanto musicali e artistiche.
 

Gli ha risposto indirettamente ma neanche troppo anche Fedez che in una story su Instagram si è lamentato perché il suo discorso annunciato è stato sottoposto ad una revisione da parte dei vertici Rai: “È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione purtroppo che non c’è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai 3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi e di edulcorare il contenuto”. E ha aggiunto: “Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio”. Concertone dunque uguale polemica.

Quando poi Gio Evan ha cantato in collegamento (registrato) dall’aeroporto di Milano Malpensa e Gaia dal museo Maxxi di Roma mentre sullo schermo passavano le cifre della crisi provocata nei due settori del trasporto aereo e della cultura, si comprende chiaramente che la trasmissione è costruita proprio intorno al racconto delle conseguenze economiche provocate dalle chiusure imposte in questo anno e mezzo dalla pandemia. Ma non solo, visto che il colegamento successivo è con la bella ed emozionante performance degli Aprés la classe e dei Sud Sound System dai cancelli del sito industriale dell’ex Ilva di Taranto, chiusi per una crisi che va avanti dal 2012 e che il 13 maggio potrebbe avere un punto di svolta con la decisione del Consiglio di Stato a proposito dello spegnimento dell’area a caldo.
Poi nella Cavea è arrivata la scossa di Bugo con giacca arancione grazie a due pezzi, E invece sì seguita ballando un lento dai due presentatori Stefano Fresi e Ambra, protagonista lo scorso anno di un video del cantautore piemontese per Mi manca, ma soprattutto per il rock di Come mi pare (animale) che scuote il pubblico eliminando per un momento le distanze tra platea e galleria.
Riapertura dopo il Tg3 della sera con il richiamo dei tre conduttori Ambra, Lillo e Stefano Fresi al movimento dei “Bauli in piazza”, forza motrice della cultura, del teatro, del cinema e della musica live sulle note di We will rock you dei Queen che a seguire viene eseguita da Piero Pelù, mixata con il verso dantesco “fatti non foste per viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza” o nella versione del rocker fiorentino “per seguire il rock’n’roll e la bellezza”. Poi dopo il pezzo portato a Sanremo 2020, Gigante, il salto nella memoria con i Litfiba di Lacio Drom. Quindi Ambra legge in diretta la dichiarazione del presidente Mattarella sul Primo maggio: “Sarà il lavoro a portare fuori il Paese da questa emergenza”, il Presidente ricorda che il Paese attraversa “un passaggio stretto e difficile ma la battaglia per il lavoro passa anche dalla capacità di non sprecare l’occasione di compiere tutti insieme un passo in avanti”. “Noi stasera il nostro pensiamo di averlo fatto”, ha detto la conduttrice.

Bizzarra la scelta di inserire in serata, quando ormai sulla Cavea erano calate le tenebre della sera, il brano della Rappresentante di Lista registrato in una clip in pieno giorno, con un effetto davvero straniante. Solo un poco più congruo, per illuminazione, il contributo di Venditti registrato all’imbrunire in piazza San Giovanni sulle note di Dolce Enrico. La canzone, è noto, è dedicata alla memoria di Enrico Berlinguer, i cui funerali si tennero proprio in questa piazza. Bella e piena di poesia la frase che fa riferimento al luogo in cui il cantautore la sta cantando: “A San Giovanni stanotte la piazza è vuota, ma quanta gente che c’era sotto la grande bandiera, e quante bugie, quanti segreti in fondo al mare, dimmi che un giorno, davvero, noi li vedremo affiorare”. Poi, da brividi, l’attacco di Notte prima degli esami. Piccolo intoppo tecnico con 30 secondi di nero audio dopo l’annuncio dell’esibizione di Madame che sul palco alla Cavea canta il pezzo che l’ha fatta conoscere, Sciccherie, seguito da Baby e dal pezzo sanremese Voce giustamente considerato dalla sua autrice il migliore che abbia scritto finora. Con le tenebre il colpo d’occhio sulle gradinate della Cavea è migliorato molto, i giochi di luce la rendono quasi accettabile, dissimulando i tanti posti vuoti.
L’artista francese di origini italiane Claudio Capéo accompagnato dal suo gruppo duetta con Gianna Nannini, tra l’altro, anche sulle note di Nel blu dipinto di blu, bello scambio artistico anche se al Concertone la Nannini ha offerto prove più esaltanti. Poi la cantautrice viene premiata dalla Siae direttamente dal suo presidente, Mogol, che ha parlato degli artisti iscritti alla Siae come “lavoratori che creano e che hanno diritto ad essere compensati”. Spazio all’ascolto poi con Colapesce e DiMartino grazie al contributo registrato in studio alle Officine Meccaniche di Milano e una versione minimale di Musica leggerissima.
La serata prosegue con le belle esibizioni di Enrico Ruggeri che canta Peter Pan, un suo brano dai riflessi battistiani dall’omonimo album del ’91 e poi, dalla Cavea, di Francesco Renga, che dimentica più volte il testo della canzone d’amore che sta interpretando di fronte alla ex moglie Ambra, inquadrata più volte al lato del palco. Il testo di Il mio giorno più bello nel mondo effettivamente sembra raccontare un nuovo incontro tra due vecchi amanti o una nuova chance per un passato amore: “Quante volte avremmo detto con fermezza che tra noi era finita, da domani ricomincia un’altra vita, tranne poi tornare dove siamo stati sempre certi di trovarci, siamo sempre stati forti”, e si può anche comprendere la perdita di memoria improvvisa per l’emozione. Con Ambra che scoppia in una fragorosa risata ma sorride anche Renga. Grande atmosfera anche con Willie Peyote con i Fast Animal and Slow Kids per Cosa ci direbbe e per La tua futura ex moglie cui segue una delle più belle proposte del Concertone, i belgi Balthazar, purtroppo per la sola Linger on.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.