Presidente dell’associazione Mio Italia, denuncia in diretta la situazione imprenditoriale

Uno dei settori più colpiti dalla pandemia è stato quello della ristorazione. Gli imprenditori non possono investire su una struttura simile e sul personale di riferimento come vorrebbero per via delle tasse e delle spese che, a fronte delle vicende degli ultimi due anni, sono triplicate. In passato arrivare a fine mese era sempre una difficoltà di non poco conto ma oggi è diventata quasi un utopia per la maggior parte degli italiani.

Paolo Bianchini, Presidente dell’associazione Mio Italia, denuncia in diretta la situazione imprenditoriale di riferimento e le cause che hanno portato a tanto sconforto e pressoché ad assunzioni pari a zero: “Su questa questione ci stanno raccontando una marea di favole, prima su tutte che i ristoratori sono tutti evasori e furfanti che assumono le persone con contratti irregolari, che assumono persone a nero, che sottopagano le persone e così via. Non si faccia di tutta un’erba un fascio: esiste un contratto nazionale, firmato dal MIO Italia e dal sottoscritto con Cisal e Anpit e noi lo applichiamo secondo le ore e le giornate che vengono fatte. Inoltre il personale noi non lo troviamo perché purtroppo questo Governo ha disabituato i ragazzi a lavorare, tutti a casa con il famoso reddito di cittadinanza e, per questo, ci stanno chiedendo di lavorare senza contratto e a nero”.

Il reddito ha infatti una duplice presa all’interno del panorama lavorativo italiano: da una parte abbiamo chi ne usufruisce per vera necessità, dall’altra invece c’è chi se ne approfitta per evitare di lavorare troppo e, soprattutto, accettare e richiedere mansioni a nero. “Sappiano queste persone che, quando vengono nei nostri ristoranti, noi andremo a denunciarli alla Guardia di Finanza perché ci stanno chiedendo di fare una truffa ai danni dello Stato. La narrazione del Movimento 5 stelle e di tutti questi ‘soloni’ è sempre la stessa”. La soluzione? Sempre secondo Bianchini “Va invertito il paradigma del reddito di cittadinanza, non va dato il reddito a chi è abile a lavorare. Va dato un incentivo all’azienda, che assume il ragazzo che ha il reddito. Il nostro è un lavoro che, dopo quello che ha subito in questi due anni, nell’immaginario collettivo ha una visione negativa. Anche perché nell’incertezza in cui ci troviamo, non sappiamo a ottobre questi geni della lampada cosa si reinventeranno, già stanno parlando di nuove varianti. Ci mancava la ‘scimmia’. Qui noi veniamo accusati di essere evasori e i ragazzi che prendono poco perché c’è un cuneo fiscale che è quasi il doppio di quello che è il netto. Il più elevato di Europa. I camerieri e chef bravi vanno a lavorare all’estero”.

 

Presidente dell’associazione Mio Italia, denuncia in diretta la situazione imprenditoriale

fonte:https://www.radioradio.it/2022/05/bianchini-diretta-favole-bianchini/

Foto:facebook

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