
Possiamo temere la guerra e agire per il clima: l’urgenza non è una gara, ma una responsabilità condivisa
C’è qualcosa di profondamente umano nel temere ciò che esplode, ciò che urla, ciò che si abbatte all’improvviso. È istintivo. Le guerre – soprattutto quelle nucleari – fanno questo: cancellano, devastano, rompono l’illusione di controllo. Forse è per questo che, oggi, torna a inquietarci più l’idea di un attacco atomico che quella, ormai consueta, di...
La guerra nucleare torna a far paura, ma dimenticare la crisi climatica sarebbe un errore storico. I rischi sono diversi, ma entrambi esistenziali. E oggi più che mai, il vero pericolo è smettere di preoccuparci dell’uno, distratti dall’altro
20 Giugno 2025
@Canva
C’è qualcosa di profondamente umano nel temere ciò che esplode, ciò che urla, ciò che si abbatte all’improvviso. È istintivo.
Le guerre – soprattutto quelle nucleari – fanno questo: cancellano, devastano, rompono l’illusione di controllo. Forse è per questo che, oggi, torna a inquietarci più l’idea di un attacco atomico che quella, ormai consueta, di un’estate senza acqua, di un raccolto dimezzato, di un’alluvione dove ieri c’era un quartiere. Di una distesa di braci dove un tempo respirava (e ci faceva respirare) una foresta.
Mark Lynas, scrittore e divulgatore scientifico da anni impegnato nella lotta contro la crisi climatica, ha recentemente dichiarato che la guerra nucleare rappresenta oggi una minaccia più grande del collasso ambientale. Lo ha fatto dopo tre
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