
“Portateci le olive di mare!”: come possiamo salvare la Posidonia nel golfo di Napoli
Nel golfo di Napoli è partita una raccolta speciale: non si tratta di rifiuti, ma di semi. Il Parco Sommerso della Gaiola e la Stazione Zoologica Anton Dohrn lanciano un appello ai cittadini: cercare lungo le spiagge i frutti della Posidonia oceanica, le cosiddette “olive di mare”, per contribuire alla riforestazione dei fondali marini. Questi...
Un progetto di citizen science per riforestare il mare di Posillipo raccogliendo semi di Posidonia: un gesto semplice per salvare un habitat prezioso
@Canva e area marina protetta gaiola
Nel golfo di Napoli è partita una raccolta speciale: non si tratta di rifiuti, ma di semi. Il Parco Sommerso della Gaiola e la Stazione Zoologica Anton Dohrn lanciano un appello ai cittadini: cercare lungo le spiagge i frutti della Posidonia oceanica, le cosiddette “olive di mare”, per contribuire alla riforestazione dei fondali marini.
Questi frutti, simili ad olive per forma e colore, tendono a spiaggiarsi tra aprile e maggio dopo essersi staccati naturalmente dalla pianta. Se non vengono raccolti, si seccano al sole e la loro funzione di disseminazione va perduta. Eppure, potrebbero essere fondamentali per ripopolare i fondali di Posillipo, dove la Posidonia è in forte regressione a causa di decenni di ancoraggi selvaggi e degrado ambientale.
È qui che entra in gioco PosiFarm, un progetto di riforestazione avviato nel 2023 che ora punta anche sui semi. I cittadini, con un semplice gesto, possono sostenere un
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