Perché cadono le unghie agli astronauti dopo le passeggiate spaziali?
Dall’origine delle cosiddetta ”passeggiate spaziali”, ovvero dell’attività extraveicolare, sono numerosi i casi di onicolisi. Ma forse sta per arrivare una soluzione.
Andare nello spazio può comportare uno stress notevole per il corpo umano. Essendoci evoluti in un ambiente terrestre, nel corso di centinaia di milioni di anni, il corpo può andare incontro ad un calo notevole della forza delle ossa e dei muscoli durante la permanenza nel cosmo. Altri problemi riguardano la vista per il troppo liquido nel cervello. In assenza di gravità, infatti, l’umidità corporea è libera di fluttuare all’interno del corpo ed inoltre risulta difficoltosa la minzione perché la gravità è fortemente legata alla percezione del bisogno di urinare. Anche le unghie possono subire danni notevoli durante il volo spaziale, soprattutto dopo aver eseguito un’attività extraveicolare (EVA), più comunemente nota come passeggiata spaziale. Dopo questa fase, infatti, un numero sorprendente di astronauti perde le unghie. Il termine tecnico è onicolisi e il problema sembra avere molto più a che fare con la pressione atmosferica che con la gravità. Nello spazio c’è pochissima pressione ambientale, e questo non
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