Paul Haggis, lo stupore delle star. Jeremy Irons: «Sono inorridito, spero si chiarisca tutto»

di Virginia Piccolillo, inviata a Ostuni

Il festival confermato. Il sindaco di Mesagne: niente galà

OSTUNI (BRINDISI) – «Sono inorridito. Spero che si chiarisca tutto presto». Jeremy Irons, attore premio Oscar per
Il mistero von Bulov, allarga le braccia sconcertato.
Paul Haggis, il regista in stato di fermo accusato di violenza sessuale, lui non lo conosce personalmente. «Ho sentito la notizia. Sì, spero si chiarisca tutto», dice al Corriere, all’inaugurazione di Innocenti: un’installazione dell’artista Paolo Canevari, che ha dato il via ieri sera alla prima edizione dell’Allora Fest, rassegna di cinema arte cultura a Ostuni. Una non-scultura fatta di tubi rugginosi, che «riempie col vuoto» lo spazio di una fabbrica di tabacchi chiusa da 50 anni dopo la morte di un operaio.

Il nome alla sua opera Canevari lo aveva dato un anno e mezzo fa. Quando la prima edizione del festival prendeva vita con l’organizzazione di due donne, Silvia Bizio e Sol Costales, e un taglio attento al sociale. Ancora non si sapeva che nella rocca bianca di Ostuni sarebbero arrivate star hollywoodiane del calibro di Jeremy Irons, Edward Norton, Oliver Stone, Marisa Tomei, Matt Dillon. Figurarsi chi poteva immaginare lo scandalo Haggis, deflagrato domenica sul festival neonato con il fermo del regista accusato di violenza sessuale. In quel titolo della scultura e dell’evento che ha dato il via al Festival, dunque, nessun accenno a una vicenda che né l’artista, né gli organizzatori, né gli ospiti vorrebbero commentare. «Innocenti sono tutte le vittime. Quelle sul lavoro e altrove», dice Canevari, artista noto in tutto il mondo, di fronte all’emozionante «installazione trasparente».

Alfre Woodard, attrice statunitense, candidata all’Oscar e vincitrice di 4 Emmy Award e un Golden Globe, Haggis non lo ha mai visto. Scuote la testa e, con semplicità, ammette: «Non so cosa dire. Ogni persona è a sé. Ha la propria vita, la propria personalità, il proprio mondo. Non ho elementi per giudicare». Lei, spiega al Corriere, è impegnata «in attività sociali e politiche da quando avevo 14 anni: il mio bisavolo era uno schiavo. Fa parte del mio Dna».

E innocente continua a proclamarsi anche il regista, recluso in stato di fermo in una masseria tra gli ulivi millenari intorno a Ostuni (il più vecchio ha 3.600 anni). In attesa di ripeterlo al gip.

E incolpevole è certamente la kermesse. Che, a dispetto di voci che ieri si rincorrevano, continua. Oggi si terrà la conferenza stampa di presentazione. E comincerà il lungo elenco di film d’autore. Tra le anteprime per l’Italia Imperfect, il film indonesiano in cui un’attrice di successo sogna di aver ucciso il suo ex fidanzato violento. Ma anche Princess of the road, prodotto da Morgan Freeman; Summer of soul diretto da Quest Love, Oscar come miglior documentario.

E da oggi inizieranno anche le master class. Alcune si sarebbero dovute tenere sotto la direzione di Haggis, che però è stato subito, ci tengono a precisare, rimosso dal programma. La prima rifletterà proprio sui temi della parità e della violenza di genere. Senza accennare a Haggis. Un modo per non chiudere gli occhi, ma andare avanti. Con la chiave che ne doveva fare un festival diverso: invece di premiare gli attori qui gli attori premiano chi ha fatto del bene.

Mesagne e Brindisi, comuni vicini, si sono tirati indietro e così salteranno alcuni eventi collaterali. A Mesagne si sarebbe dovuto tenere il gala finale: «La consideravamo una grande festa — spiega il sindaco Antonio Matarrelli — ma gli eventi giudiziari delle ultime ore hanno ribaltato questa prospettiva convincendoci che adesso non ci sia alcuna festa da celebrare».

Paul Haggis, lo stupore delle star. Jeremy Irons: «Sono inorridito, spero si chiarisca tutto»

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.