Pandemia in ritirata, risate sul dramma di cittadini cacciati dal lavoro

Chi oggi è vittima di sorrisi e indifferenza, domani dovrà tentare di passare oltre. Dovrà rispondere col Bene alla discriminazione subita. Non sarà facile
Il sole di una domenica che sembra preannunciare una primavera alle porte, le risate al parco di alcuni ragazzini e quell’atmosfera bucolica da ‘quiete dopo la tempesta’. Il calo dei contagi e la pandemia che appare in ritirata sta disegnando una nuova narrazione ‘dominante’ anche in Italia. Se non fosse per il caro bollette che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese e se non fosse per i venti di guerra in Ucraina, l’aria che si respira è da ‘scampato pericolo’. Sui social il dottor Bassetti lancia la mascherina al vento in segno di ritrovata liberazione, a Modena la famiglia Pavironica fa visita al centro vaccinale e il governo dà il via libera ai balli sfrenati in discoteca senza mascherina.
Una atmosfera surreale, perchè questi sorrisi si abbattono su una realtà che per tanti cittadini è ancora fatta di emarginazione e discriminazione.
Una emarginazione e una discriminazione ancor più dolorosa proprio perchè coperta dai coriandoli di Carnevale di chi sembra festeggiare una emergenza sulla via della risoluzione. I sorrisi si abbattono su uomini e donne di 50 anni umiliati e cacciati dal lavoro perchè non hanno aderito a un trattamento sanitario. E qui nulla importa l’utilità dimostrata dalla scienza di tale trattamento nel prevenire i casi più gravi di infezione, non è questo il punto. Operai, impiegati, genitori lasciati a casa, soli coi loro pensieri e col dubbio di avere confuso la difesa di un principio col semplice orgoglio, cittadini per i quali il sindaco di Modena pretende il green pass rafforzato anche in caso di smart working. Succede solo in Italia. I sorrisi si abbattono su 12enni ai quali viene vietato di salire sul bus che li porta a scuola e che vengono derisi da una europarlamentare Pd con un ‘che vadano a piedi’. Succede solo in Italia. I sorrisi si abbattono su ragazzini ai quali viene impedito di giocare a calcio, su insegnanti sospesi, su poliziotti senza lavoro, su medici in prima fila durante il primo lockdown e ora trattati come appestati. I sorrisi si abbattono su chi quel trattamento, a differenza di altri, non voleva farlo, ma ha ceduto a un vero e proprio ricatto e ora si sente vittima di una violenza (a volte psicologica a volte fisica) che nessuno può comprendere. Succede in Italia, oggi 20 febbraio 2022.
Succede. E intanto le risate di sottofondo si fanno più forti, perchè la maggioranza è al sicuro, è salva e non vuole vedere. La tempesta è passata per loro. Ancora si abbatte su altri cittadini, ma non importa.
Succede in Italia e una ferita così profonda non sarà facile da sanare. Non sarà facile perdonare chi per mesi ha trattato una fetta di uomini e donne come reietti. Chi, nel goffo tentativo di arginare una pandemia che c’è e nessuno lo mette in dubbio, ha fatto Decreti più grandi e più velocemente nel Male di quanto mai nella storia repubblicana siano stati fatti nel bene. Alimentando dall’alto, dalle massime istituzioni democratiche, dalla poltrona di presidente del Consiglio, la spaccatura sociale, la creazione del nemico e, di conseguenza, giustificando gli istinti peggiori di ciascuno. Servirà una riconciliazione quando – prima o poi – il green pass, che non crea luoghi privi di contagi e che ormai è chiaramente scollegato dall’aspetto sanitario, sarà archiviato anche nel nostro Paese. Ma non sarà facile. Chi oggi è vittima di questi sorrisi e di questa indifferenza, domani dovrà tentare di passare oltre. Dovrà rispondere col Bene alla discriminazione subita. Non sarà facile.
Giuseppe Leonelli
 
Fonte: lapressa.it

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.