
Oltre il limite: perché 1,5 °C non bastano a fermare la fusione delle calotte glaciali e l’innalzamento dei mari
Il traguardo fissato dall’Accordo di Parigi nel 2015 – contenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali – è considerato da molti come una soglia invalicabile. Ma un recente studio condotto da un team internazionale di ricercatori delle università di Durham, Bristol, Wisconsin-Madison e Massachusetts Amherst ribalta questa convinzione: 1,5 °C...
Uno studio delle università di Durham e Bristol avverte: 1,5 °C non bastano a salvare i ghiacci polari. Servono target più ambiziosi per evitare l’innalzamento irreversibile dei mari e lo sfollamento di milioni di persone
@Canva
Il traguardo fissato dall’Accordo di Parigi nel 2015 – contenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali – è considerato da molti come una soglia invalicabile. Ma un recente studio condotto da un team internazionale di ricercatori delle università di Durham, Bristol, Wisconsin-Madison e Massachusetts Amherst ribalta questa convinzione: 1,5 °C è già troppo per salvare le calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide.
Secondo i dati raccolti e pubblicati sulla rivista Nature Communications Earth & Environment, il riscaldamento attuale (+1,2 °C) sta già causando la perdita di circa 370 miliardi di tonnellate di ghiaccio l’anno, una cifra quadruplicata rispetto agli anni ’90. Le calotte polari, se completamente fuse, potrebbero innalzare il livello del mare di quasi 65 metri. Anche scenari di contenimento a +1,5 °C porterebbero a un innalzamento del livello marino di diversi metri entro
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