No, l’arricchimento ambientale non basta affatto per tutelare il benessere animale negli allevamenti, bisogna abbandonare il sistema intensivo

Quando si parla di benessere animale si tende a considerare principalmente quello fisico, ma mucche, suini e galline sono esseri viventi che provono sensazioni come stress e disagio a causa dell’ambiente innaturale in cui si trovano costretti a vivere (o sarebbe meglio dire “esistere” perché la vita è un’altra cosa). Per migliorare le condizioni degli...

Utilizzare paglia e oggetti sospesi che attirano l’attenzione di suini e mucche negli allevamenti è davvero la strategia vincente per tutelare il benessere animale? Il vero traguardo per loro sarebbe quello di dire addio al sistema intensivo, che rappresenta anche una delle principali cause di inquinamento del Pianeta

Quando si parla di benessere animale si tende a considerare principalmente quello fisico, ma mucche, suini e galline sono esseri viventi che provono sensazioni come stress e disagio a causa dell’ambiente innaturale in cui si trovano costretti a vivere (o sarebbe meglio dire “esistere” perché la vita è un’altra cosa).

Per migliorare le condizioni degli animali in cattività sono sempre di più gli allevamenti che investono nei cosiddetti “arricchimenti ambientali” per cercare di soddisfare i bisogni comportamentali, stimolarli e prevenire comportamenti violenti o di autolesionismo.

Questa strategia è ormai prevista dalla normativa di diversi Paesi europei per quanto riguarda i suini (a cui viene fornita, ad esempio, la paglia che permette agli animali di grufolare e può essere masticata e ingerita senza rischi), mentre per animali come le mucche non


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