Nitro: «Il rap ha perso la rabbia»

Mentre esce Too Late con Madame, il rapper veneto riflette sullo stato dell'hip hop oggi: «Sono pochi i rapper che fanno pezzi di denuncia sociale, eppure gli argomenti non mancano»

È molto labile il confine.
«Sì, è molto labile il confine ed è stato bello all’inizio, poi come ogni cosa, la fanno tutti e subito stufa. Danneggia il genere, fa capire che di idee non ce ne sono più tante. È un periodo un po’ statico, bisogna trovare nuove influenze e cercare di sperimentare di più in studio».

Quali sono in questo senso i generi che la influenzano di più?
«Ascolto tanta musica totalmente diversa, passo dal new metal alla dancehall. Ultimamente sono molto giù con la dancehall. Mi piace ascoltare il baile funk, quello brasiliano, mi piace ascoltare rock, blues, musica vecchia, swing, anni ’30. Adesso c’è bisogno di qualcosa di fresco ma che ricordi il rap, anche se prende da un altro tipo di influenza. Il rap ha creato il neoclassic: all’inizio c’erano cose classiche anni 90, poi nei 2000 c’era questo rap super bouncing e poi nel 2014 sono tornati i vari  Schoolboy Q, J. Cole, Kendrick Lamar, c’è stato


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