Matter sta arrivando, ma all’inizio dovrà fare a meno di qualche funzione e di alcuni dispositivi
In una delle conferenze di Works With di Silicon Labs sui dispositivi connessi, giunta alla terza edizione, Google, Samsung, Arm, Comcast e la stessa Silicon Labs si sono incontrati per parlare di Matter e di ciò che offrirà con la sua prima versione.
All’incontro era presente anche Connectivity Standards Alliance (CSA), l’organizzazione “madre” di Matter e, per toglierci subito il dente, diciamo che la data di lancio di Matter non è stata specificata nemmeno questa volta. Si rimane fermi a un generico “autunno”.
L’incontro è stato più che altro una chiacchierata, ma è servito a capire a che è punto è Matter e cosa c’è da aspettarsi dalla sua prima versione che sta per arrivare.
Matter, che cos’è
Matter è lo strato applicativo software per la smart home che sta sopra ai protocolli di rete e gli standard scelti per il suo funzionamento. Il suo scopo, come ha detto anche Kevin Po, a capo dei prodotti Nest di Google presente all’incontro, è quello di rendere più facile la smart home, così come le porte e i connettori USB hanno reso più semplice e plug & play l’utilizzo delle periferiche e dei dispositivi.
Rendere più facile la smart home significa avere finalmente ecosistemi per la casa connessa in grado di interagire con dispositivi IoT (Internet delle Cose) indipendentemente dall’ecosistema scelto. Una lampadina smart funzionerà quindi con Alexa, Google Home, SmartThings di Samsung o HomeKit di Apple perché supporterà Matter.
Con una spiegazione poco ortodossa, si può pensare a Matter come a un interprete che consente ai vari sistemi della smart home di riconoscere, parlare e interagire con i vari dispositivi della casa connessa che supportano questo nuovo strato applicativo software.
I protocolli di rete alla base di Matter sono Ethernet (i cavi di