
L’ombra del Cremlino dietro Jorit, il caso dei murales nell’Ucraina occupata: «90mila euro dalla Russia per fare propaganda»
Secondo Linkiesta, lo street artist sarebbe stato finanziato da un'azienda russa per realizzare 10 murales anche nei territori invasi dall'esercito di Mosca per mostrarli come esempi di «innovazione e libertà»
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È sempre più opaco il caso di Ciro Cerillo, in arte Jorit, lo street artist di Quarto che in questi giorni ha fatto discutere per aver chiesto una foto al presidente russo Vladimir Putin, finalizzata a «dimostrare l’umanità» del presidente russo. Secondo quanto rivela Linkiesta, Jorit ha ricevuto 90mila euro da una società controllata dal ministero dell’Edilizia russo per realizzare dieci murales in zone russe e nell’Ucraina occupata. Pare che i suoi lavori avessero l’obiettivo propagandistico, finanziato dal governo russo, di presentare quei territori occupati come esempi di «innovazione e libertà». Nell’estate dello scorso anno, infatti, l’artista e il suo staff di sei persone sono stati ingaggiati per il piano e sarebbero quindi stati finanziati dal Cremlino tramite un consorzio
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