Listeria nei wurstel, salmonella negli ovetti Kinder, E.Coli nei surgelati: cosa non ha funzionato (e cosa sì), la petizione
Con una petizione in tre punti (che puoi firmare anche tu), Altroconsumo chiede al Ministero della Salute controlli più capillari e tempestivi per i prodotti alimentari oggetto di richiamo da parte delle aziende
Si moltiplicano, negli ultimi mesi, i casi di contaminazione alimentare che riguardano prodotti in vendita nei nostri supermercati. Wurstel contaminati dal batterio della Listeria, cioccolata e prodotti surgelati contaminati da E.Coli: questi sono solo alcuni degli esempi di cui vi abbiamo parlato e che mettono in luce le falle nel sistema di allerta alimentare su cui il nostro Ministero della Salute dovrebbe vigilare. Fine modulo
Infatti, molto spesso gli allarmi scattano quando questi prodotti pericolosi sono già stati venduti, e si sono già verificati casi di intossicazione alimentare nella popolazione. È la denuncia dell’associazione Altroconsumo, che denuncia la lentezza del processo di richiamo dei prodotti contaminati, mettendo così a rischio l’incolumità dei consumatori.
Infatti, secondo la norma attuale, il produttore compila un form una volta accortosi di una contaminazione di un proprio prodotto al fine di segnalarne la pericolosità. Poi, è sempre il produttore che deve occuparsi del ritiro del prodotto pericoloso.
In questa “filiera dell’allarme” le pecche sono tante – dalle segnalazioni tardive della pericolosità di un prodotto (per esempio, quando questo è già finito nel circolo della grande distribuzione) all’assenza di comunicazione con gli organi di stampa.
Altroconsumo chiede al Ministero della Salute più trasparenza e sicurezza per il benessere dei consumatori, e lo fa avanzando tre richieste chiare che possano rendere chi compra più consapevole e sicuro di ciò che sta portando a tavola. Vediamole insieme:
Più tempestività nelle comunicazioni dei richiami. Come abbiamo detto, troppo spesso accade
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