
L’ex Ilva continuerà a produrre acciaio: l’impianto di Taranto è salvo, ma la salute dei cittadini no
Con 470 prescrizioni e un limite produttivo fissato a 6 milioni di tonnellate annue per i prossimi 12 anni, la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’ex Ilva di Taranto è stata approvata. Una decisione definita “provvisoria”, in attesa dell’accordo istituzionale sulla decarbonizzazione dell’impianto, ma che ha già sollevato forti critiche da parte degli enti...
Approvata l’Autorizzazione Integrata Ambientale per il più grande impianto siderurgico d’Europa alimentato a carbone. Intanto, la città pugliese teme per la salute dei suoi cittadini e rimane in attesa della svolta green promessa
18 Luglio 2025
@WIKIPEDIA
Con 470 prescrizioni e un limite produttivo fissato a 6 milioni di tonnellate annue per i prossimi 12 anni, la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’ex Ilva di Taranto è stata approvata. Una decisione definita “provvisoria”, in attesa dell’accordo istituzionale sulla decarbonizzazione dell’impianto, ma che ha già sollevato forti critiche da parte degli enti locali e della società civile tarantina. Il rilascio dell’AIA arriva in un momento cruciale per il più grande impianto siderurgico d’Europa ancora alimentato a carbone, con implicazioni che riguardano la salute pubblica, l’ambiente e il futuro dell’industria italiana dell’acciaio.
Un via libera contestato
L’approvazione dell’AIA è avvenuta giovedì scorso al termine della Conferenza dei Servizi convocata dal Ministero dell’Ambiente. Nonostante il parere negativo espresso da Regione Puglia, Provincia di Taranto,
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