Leftfield: «Fare musica brutta è molto più semplice con tutta questa tecnologia»
Essere dei pionieri nella musica elettronica, l’universo sonoro che, più di ogni altro, invecchia con una certa rapidità, non è di certo semplice. La storia dell’elettronica, infatti, è anche e soprattutto storia dello sviluppo tecnologico – come dimostrano i grandi cambiamenti che negli ultimi 30 anni hanno stravolto il genere, rendendone più semplice e democratico l’ingresso, tanto nella produzione domestica quanto nella distribuzione globale – e per questa ragione è molto semplice che un sound considerato cool diventi, a stretto giro, vecchio, già sentito, superato.
I Leftfield sono stati i pionieri del suono UK uscito negli anni ’90, mettendo a segno un paio di album seminali come Leftism e Rhythm and Stealth, prima di separarsi definitivamente nel 2002. Il duo, formato originariamente da Neil Barnes e Paul Daley, ha segnato il suono di quell’epoca diffondendosi endemicamente tra film (Trainspotting, The Beach), pubblicità (Guinness) e videogiochi (Wipeout, F1 2000) unendo in sé generi come UK rave, techno, house, drum’n’bass, dancehall creando un sound peculariare e incoparabile, unico nella scena. Il progetto è rinato nel 2010 con una serie di attività live che
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