
Le frasi che rivelano le ferite emotive dell’infanzia: quando il corpo parla prima della mente
Ci sono momenti in cui parliamo senza davvero sapere perché. Un “non importa” detto con leggerezza, un “lascia stare” buttato lì, un “faccio da solo” sussurrato tra i denti. Sono frasi comuni, quasi invisibili, che ci scivolano addosso ogni giorno. Eppure, se ci fermassimo un attimo ad ascoltarle, ci accorgeremmo che raccontano molto più di...
Frasi innocenti come “non chiedo” o “non importa” raccontano chi siamo stati da bambini e cosa continuiamo a nascondere oggi
1 Novembre 2025
Ci sono momenti in cui parliamo senza davvero sapere perché. Un “non importa” detto con leggerezza, un “lascia stare” buttato lì, un “faccio da solo” sussurrato tra i denti. Sono frasi comuni, quasi invisibili, che ci scivolano addosso ogni giorno. Eppure, se ci fermassimo un attimo ad ascoltarle, ci accorgeremmo che raccontano molto più di quanto sembri.
Ogni parola, anche la più neutra, ha una memoria. Porta con sé il tono delle voci che abbiamo sentito da piccoli, le pause che abbiamo imparato a riempire o a temere. A volte, dentro una frase breve si nasconde un intero pezzo di infanzia: la paura di disturbare, la delusione di non essere ascoltati, l’abitudine a trattenersi per non pesare sugli altri.
E non serve ricordare tutto con chiarezza. Come spiegano Melody D. Combs e Anne P. DePrince,
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