L’altricialità umana: un vantaggio evolutivo per la plasticità cerebrale
Gli umani nascono indifesi ma questo permette una maggiore plasticità cerebrale. Uno studio rivela che gli umani non sono la specie più altriciale ma la dimensione cerebrale alla nascita non può essere spiegata dalla crescita del corpo.
Questo è l’equivalente per i bambini di indossare occhiali falsi per sembrare più intelligenti. (LeManna/Shutterstock.com)
I neonati umani sono spesso considerati indifesi e sottosviluppati rispetto ad altre specie animali. Ad esempio, le giraffe possono stare in piedi entro un’ora dalla nascita, mentre agli umani ci vuole quasi un anno per raggiungere lo stesso traguardo. Anche rispetto ad altri primati, sembriamo essere carenti. I cuccioli di scimpanzé e gorilla nascono indifesi, ma riescono a camminare entro otto mesi, mentre i neonati umani non riescono nemmeno a reggere la testa da soli.
Questo fenomeno, chiamato altricialità, è stato a lungo considerato un compromesso evolutivo. Mentre gli umani sviluppavano cervelli più grandi, il canale del parto si è ridotto a causa dell’adattamento alla bipedalità. Di conseguenza, i neonati umani nascono con cervelli relativamente più piccoli, ma la crescita cerebrale continua dopo
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