
L’allevamento del pollo nacque nell’Asia centrale 2.400 anni fa. La scoperta
La capacità di deporre le uova tutto l’anno ha favorito la diffusione degli uccelli domestici in tutta l’Eurasia e nell’Africa nord-orientale. Uno studio dell’Università britannica di Leicester, in collaborazione con le università di Nottingham e l’Università del Nord Ovest in Sud Africa, ha sottolineato nel 2018 che uno dei segni più duraturi del passaggio dell’uomo […]
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La capacità di deporre le uova tutto l’anno ha favorito la diffusione degli uccelli domestici in tutta l’Eurasia e nell’Africa nord-orientale.
Uno studio dell’Università britannica di Leicester, in collaborazione con le università di Nottingham e l’Università del Nord Ovest in Sud Africa, ha sottolineato nel 2018 che uno dei segni più duraturi del passaggio dell’uomo sulla Terra sono le ossa di pollo e anche quando gli esseri umani se ne saranno andati dal pianeta, ne rimarrà per secoli un’enorme nella documentazione fossile. Tuttavia, l’origine dell’allevamento di polli non è ancora ben compresa. In effetti, nuove tecniche archeologiche hanno recentemente portato al riconoscimento che molti reperti ossei precedentemente ritenuti rappresentassero i primi polli appartenevano, in realtà, a uccelli selvatici. Ora, un team internazionale di archeologi, storici e scienziati biomolecolari ha presentato la prima prova chiara dell’allevamento di polli per la produzione di uova in Asia. Questa capacità di deporre le uova tutto l’anno è ciò che ha causato la diffusione degli uccelli domestici in Eurasia e nell’Africa nord-orientale. Utilizzando frammenti di gusci d’uovo raccolti da dodici siti archeologici risalenti a circa
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