
La tragedia silenziosa della fast fashion che avvelena l’Africa: quasi il 50% dei nostri abiti usati finisce qui
Sono circa 83 milioni le tonnellate di rifiuti tessili prodotte ogni anno nel mondo, il 65% dei quali è fatto da fibre sintetiche derivate dai combustibili fossili, mentre ogni secondo l’equivalente di un camion della spazzatura pieno di vestiti viene bruciato, disperso nell’ambiente o avviato in discarica. La principale destinazione dei rifiuti tessili? L’Africa, che...
Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 83 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, di cui il 65% è costituito da fibre sintetiche. Il nuovo report di Greenpeace Africa documenta gli impatti del commercio di abiti di seconda mano, rivelando il disastro ecologico causato dalla fast fashion
10 Luglio 2025
©Samuel Baidoo/Unearthed/Greenpeace
Sono circa 83 milioni le tonnellate di rifiuti tessili prodotte ogni anno nel mondo, il 65% dei quali è fatto da fibre sintetiche derivate dai combustibili fossili, mentre ogni secondo l’equivalente di un camion della spazzatura pieno di vestiti viene bruciato, disperso nell’ambiente o avviato in discarica.
La principale destinazione dei rifiuti tessili? L’Africa, che nel 2019 ha ricevuto il 46% del tessile usato dall’Europea: per la metà si tratta di indumenti di scarto che finiscono soltanto per inquinare l’ambiente.
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Sono alcuni dei dati riportati da “Draped in Injustice”, nuovo report di Greenpeace Africa che offre una panoramica sul commercio degli
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