
La prossima pandemia? È già in corso e ad affrontarla è la fauna selvatica secondo gli studiosi
Quando parliamo di “pandemia” non possiamo non pensare immediatamente all’epidemia di Covid-19 e ai suoi strascichi che ognuno di noi, bene o male, ha conosciuto. Tuttavia, quella di SARS-CoV-2 non è la sola pandemia con cui il Pianeta intero deve fare i conti. Un’altra è già qui e sta decimando la fauna selvatica. Parliamo dell’influenza...
La prossima pandemia è già arrivata e da anni sta decimando la fauna selvatica (ma non solo). Gli esperti avevano già l’allarme e ora non possono che confermare le loro paure
@sarahdoow/123rf.com
Quando parliamo di “pandemia” non possiamo non pensare immediatamente all’epidemia di Covid-19 e ai suoi strascichi che ognuno di noi, bene o male, ha conosciuto. Tuttavia, quella di SARS-CoV-2 non è la sola pandemia con cui il Pianeta intero deve fare i conti. Un’altra è già qui e sta decimando la fauna selvatica.
Parliamo dell’influenza aviaria, e in particolar modo del ceppo ad alta patogenicità H5N1, che ovunque nel mondo ha sterminato milioni di animali.
Polli d’allevamento, domestici, oche, fagiani, uccelli d’acqua e marini sono stati colpiti dal virus. Sono morti in stato semi-comatoso, con difficoltà respiratorie, debolezza e altri segni clinici, e continuano a perire nei focolai scoperti globalmente.
Lo rivelano biologi, epidemiologi e altri esperti, che studiano questo virus sin da prima degli anni 2000. Il ceppo si è sviluppato nelle oche domestiche in Cina nel 1997 per poi propagarsi nel Sudest asiatico
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