La memoria dell’acqua: davvero le parole positive hanno un potere? Cosa c’è di vero nell’esperimento di Masaru Emoto
La memoria dell’acqua è una teoria pseudoscientifica che ha affascinato molti, ma che non ha mai trovato conferma nel mondo della scienza ufficiale. Uno dei suoi principali sostenitori fu il giapponese Masaru Emoto, autore di bestseller e protagonista di documentari che lo resero celebre tra i cultori del pensiero “new age”. Ma qual è il...
L’ipotesi della “memoria dell’acqua” e i celebri test del riso di Masaru Emoto hanno affascinato milioni di persone, ma restano privi di basi scientifiche e prove concrete
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La memoria dell’acqua è una teoria pseudoscientifica che ha affascinato molti, ma che non ha mai trovato conferma nel mondo della scienza ufficiale. Uno dei suoi principali sostenitori fu il giapponese Masaru Emoto, autore di bestseller e protagonista di documentari che lo resero celebre tra i cultori del pensiero “new age”. Ma qual è il cuore della sua teoria e perché viene ritenuta una bufala scientifica?
Secondo Emoto, le parole, i pensieri e le emozioni influenzerebbero la struttura molecolare dell’acqua, rendendola più o meno armoniosa a seconda del messaggio ricevuto. Per avvalorare questa idea, eseguì vari esperimenti fotografando cristalli d’acqua congelata dopo averli esposti a musica, parole scritte o vocali, e addirittura alla preghiera.
Le immagini mostravano cristalli “belli” se l’acqua era stata trattata con parole gentili, e “disordinati” se sottoposti a messaggi negativi. Peccato che queste affermazioni non abbiano alcun fondamento sperimentale rigoroso.
L’esperimento col riso non
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